Mangiare burro scaduto: ecco cosa accade al nostro organismo

Elemento fondamentale nell’ambito alimentare da svariati secoli, il burro risulta essere qualcosa di fondamentalmente a lungo “ostracizzato” nell’ambito della buona salute, principalmente per la tipica costituzione che è formalmente vista come “poco salutare”. Ma il burro mantiene una grande importanza anche nel presente e risulta essere fondamentale in tantissime ricette. Cosa succede se scegliamo di mangiare burro scaduto?

E’ un alimento di origine caseara, in quanto deriva dalla parte grassa del latte, e per questo va adeguatamente conservato in frigorifero.

Cosa succede al nostro organismo quando mangiamo burro scaduto? Ci sono complicazioni?

Mangiare burro scaduto: ecco cosa accade al nostro organismo

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A lungo è stato una delle sostanze profondamente nutrienti a disposizione di quasi ogni forma di classe sociale, in quanto il burro deriva dalla parte grassa, generata dalla sezione lipidica del latte, attraverso un processo che prevede anche una fermentazione e dalla separazione della panna.

E’ un alimento antico in quanto fin da svariati millenni or sono è stata concepita la metodologia di sviluppo del burro come prodotto legato alla produzione di latte animale. La sua forma di utilizzo è diversificata come poche altre, e viene impiegata in tantissime ricette, di ogni forma di cultura ed applicazione anche perchè la sua struttura è relativamente semplice, essendo composta principalmente da acqua e composti grassi del latte. Per essere chiamato legalmente “burro”, un prodotto del genere deve essere almeno al 80 % composto da questa sezione grassa, condizione che lo ha portato ad essere considerato, seppur erroreamente, un nemico “pericoloso” per il sistema circolatorio e del colesterolo, cosa relativamente considerata non esatta. Il burro infatti non ha un vero e proprio impatto in tal senso.

In genere il burro presenta una data di scadenza di diverse settimane se non qualche mese dalla produzione, e se adeguatamente conservato può essere anche consumato entro a circa 30 giorni dalla data di scadenza evidenziata. Bisogna però non averlo mai tolto dal frigo e non deve essere mai stato effettivamente sciolto, inoltre non deve presentare un odore particolare o tracce di muffa specifiche che possono portare se ingerito ad una vera e propria indigestione, che può ridurre in modo considerevole le difese immunitarie dell’organismo.

Il burro anche se scaduto può essere riciclato come esfoliante o emolliente per la pelle delle mani e del viso ma anche come vero e proprio lubrificante o sgrassatore ma anche per rimuovere le macche del legno o i residui di colla tra le dita delle mani.

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