Gettoni telefonici di valore: ecco quelli che valgono di più

I gettoni telefonici, piccole monete in metallo utilizzate per attivare i telefoni pubblici, sono ormai un oggetto del passato in Italia, sostituiti da telefoni cellulari e schede prepagate. Tuttavia, per alcuni rappresentano ancora un pezzo di storia da collezione, soprattutto i modelli più rari o con caratteristiche particolari.

I gettoni telefonici: un pezzo di storia delle telecomunicazioni italiane

Erano utilizzati per attivare i telefoni pubblici e sono stati una realtà in Italia per oltre 50 anni. La loro storia inizia nel 1927, quando la Stipel, concessionaria del servizio telefonico in Piemonte e Lombardia, li introdusse per la prima volta in occasione della Fiera Campionaria di Milano.

Inizialmente, i gettoni erano realizzati in alpacca (lega di rame, nichel e zinco) o bronzo e potevano essere utilizzati solo nei telefoni pubblici all’interno della Fiera. Negli anni successivi, il loro utilizzo si diffuse in tutta Italia e divenne il metodo standard per pagare le telefonate pubbliche.

Anche se non più in uso per il loro scopo originario, i gettoni telefonici sono diventati oggetti da collezione per molti. La loro storia e il loro design li rendono affascinanti per gli appassionati di numismatica e di oggetti vintage.

Il valore dei gettoni telefonici da collezione

Il valore di un gettone telefonico da collezione dipende da diversi fattori, tra cui:

  • Rarità: I gettoni più rari, come quelli prodotti in serie limitate o con errori di conio, hanno un valore maggiore.
  • Condizioni: Lo stato di conservazione del gettone è importante. Un gettone perfettamente conservato avrà un valore maggiore rispetto a uno usurato o danneggiato.
  • Anno di emissione: I gettoni più vecchi, soprattutto quelli risalenti agli anni ’50 e ’60, tendono ad avere un valore maggiore.
  • Serie: Alcune serie di gettoni telefonici sono più ricercate da collezionisti rispetto ad altre, aumentando il loro valore.

Ecco quali gettoni telefonici hanno maggiore valore maggiore

Il TIMO del 1928, un gettone in nichel, coniato dall’officina bolognese, che può raggiungere un valore di 1.300 euro nelle migliori condizioni. Se usurato, il suo valore si aggira intorno ai 200 euro.

De 1932 è il TELVE. Realizzato in ottone, questo gettone raro può arrivare a valere 350 euro.

Tra 70 e 150 euro oscilla, invece, il valore del gettone telefonico SET del 1934.

Abbiamo anche il TETI del 1935, che, a seconda dello Stato, il suo prezzo può variare da 30 a 200 euro.

La serie ESM senza logo ha diverse valutazioni, in riferimento a diversi numeri seriali. Quindi, per il 5908 si tratta di gettoni che possono raggiungere un valore di 250 euro; un esemplare con numero seriale 5909 su eBay è stato venduto a 440 euro; invece i numeri seriali rispettivamente 6304, 6404, 6503 e 6504 sono rari gettoni telefonici che possono valere fino a 300 euro.

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