Ricordi le vecchie 500 lire bimetalliche? Cerca questo esemplare, ecco quanto puoi guadagnare

La storia delle monete in Italia è antichissima essendo stato proprio l’Impero Romano, in verità già dai tempi della Repubblica è stata concepita una vera e propria zecca centralizzata per lo sviluppo di monete, portando la realtà italica ad essere una delle più produttive. A distanza di millenni, anche nella nazione italiana “moderna” lo sviluppo di monete di ogni forma di taglio ha contraddistinto l’apparato culturale anche piuttosto recente, con lo sviluppo di emissioni riconoscibili anche oggi, come le 500 lire bimetalliche.

Oggi si tratta di monete relativamente diffuse tra i collezionisti, essendo state diffusissime per oltre vent’anni, costituendo una reale moneta diffusissima.

Ma non tutte hanno avuto lo stesso aspetto: alcune varianti decisamente rare hanno da sempre attirato l’attenzione degli appassionati. Ma quanto possono valere alcune 500 lire bimetalliche?

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500 lire bimetalliche

Hanno in qualche modo “fatto la storia” in quanto le emissioni di questo tipo hanno contraddistinto l’apparato monetario italiano dagli anni 80 fino alle ultime fasi della lira nostrana: la loro funzione è stata assoluta, in quanto hanno costituito il ritorno dell’uso delle emissioni da 500 lire dopo le varianti in argento (note come Caravelle), anche se la struttura a doppia lega metallica è stata molto importante, in quanto fino a quel momento nessuna moneta in Europa era contraddistinta da tale struttura.

Concepita infatti in due varianti di metallo, bronzital nella parte interna e acmonital in quella esterna, la più famosa è sicuramente quella con il Quirinale, diffusa in vari milioni di esemplari. Ne sono state concepite varie tipologie commemorative, quasi tutte poco interessanti dal punto di vista della rarità, eccezion fatta per esemplari come l’ultima commemorativa coniata per la piccola repubblica di San Marino, che contraddistingue questa emissione del 2001, con le tre torri piumate (simbolo di San Marino) e sull’altro lato è presente una raffigurazione di un ramo di mirto, uno di quercia e uno di ulivo.

Una variant quindi sul tema tradizionale non molti ricordano l’effettiva applicazione di queste monete sul contesto nazionale: la zecca italiana si è occupata anche di queste monete, oltre che di quelle “proprie” ed ad esempio anche di quelle del Vaticano.

Emissione che come ogni altra moneta delle vecchie lire è andata “fuori corso” nel 2002. Quindi è rara da trovare, ed oggi può valere da circa 15 euro se in buono stato fino a 70 euro se in eccellente stato di conservazione, ossia il Fior di Conio.

500 lire bimetalliche
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