Sequestrati beni per un milione di euro a esponente di cosa nostra

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo hanno dato esecuzione ad un provvedimento emesso da parte del Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della Procura della Repubblica, con il quale è stato disposto un sequestro beni per un valore complessivo di circa € 1.000.000,00 a carico di Li Causi Giovanni, tratto in arresto nel mese di aprile 2010 nell’ambito dell’operazione “HYDRA”, in atto sottoposto a regime carcerario.

Le indagini patrimoniali erano state intraprese all’indomani dell’arresto del sopraccitato Li Causi. Questi, infatti, è stato ritenuto un soggetto a disposizione dell’associazione mafiosa cosa nostra in quanto aveva partecipato alla riorganizzazione degli assetti gerarchici della famiglia di Tommaso Natale e aveva favorito l’ascesa al vertice di Giulio Capoprimo.

Il quadro probatorio raccolto nel corso delle indagini patrimoniali e posto a fondamento dell’odierno decreto del Tribunale di Palermo, è stato in grado di dimostrare come i beni nella disponibilità del Li Causi Giovanni fossero in realtà il frutto delle sue attività illecite. Pertanto, è stato emesso un provvedimento di sequestro riguardante i sottonotati beni:

un  intero complesso aziendale dell’impresa individuale “Li Causi Giovanni”, con attività di commercio tipo bar, avente sede in Palermo presso lo stadio comunale “Renzo Barbera”, lasciata in gestione ad altra società, nove rapporti bancari, due veicoli, una villa sita a Carini.

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