Era lo scorso 17 giugno quando saltò l’atteso tavolo tecnico al ministero dello Sviluppo Economico per la discussione della vertenza degli ex operai Fiat e dell’indotto di Termini Imerese. Ieri, ad un mese esatto di distanza, il direttivo Fiom del centro termitano ha concluso la propria riunione per dire no e chiedere risposte concrete dal governo nazionale. Dichiarazioni dure da parte di Mastrosimone, segretario della Fiom Sicilia e di De Palma, responsabile del settore Auto della Fiom Nazionale, i quali accusano il governo nazionale di non aver dato risposte concrete, di non avere certezza sul capitale di Blutec che servirebbe per il piano di investimenti, la capitalizzazione e la realizzazione produttiva a Termini Imerese. Continuano accusando Blutec di non aver rispettato l’impegno che aveva assunto dopo l’accordo del 23 dicembre 2014 che consisteva in un investimento iniziale di 6 milioni di euro entro i 90 giorni. Concludono le dichiarazioni chiedendo una verifica sull’accordo e sull’attuazione del piano e della costituzione di un tavolo presso il ministero alla presenza del Ministro Guidi e del sottosegretario De Vincenti, presenti durante la firma dell’accordo. La tormentata ex area Fiat di Termini Imerese sembra non trovr pace nemmeno con le firme sugli accordi, questa è un’altra puntata della soap e chissà quante altre ne vedremo.