“Le Iene” raccontano gli incazzati di Caltavuturo

E’ andato in onda nella tarda serata di ieri il servizio girato poco più di una settimana fa dall’inviato della trasmissione televisiva “Le Iene” Giulio Golia a Caltavuturo, per raccontare l’isolamento in cui vive il paese dal momento della chiusura della Palermo-Catania e gli enormi problemi di viabilità in tutte le Madonie. Impressionanti le immagini della frana che prima di arrivare al pilone del viadotto Imera ha travolto e completamente distrutto la Caltavuturo-Scillato, contribuendo al totale stato di segregazione dei caltavuturesi. Frana che ora è incredibilmente diventata meta di turisti e curiosi, invece di esserlo, come dovrebbe, di tecnici e funzionari degli enti responsabili.

11150457_10204236277483203_4418332973506627953_n (1)Un problema noto dal 2005, quando per la prima volta venne interrotto il collegamento del paese con l’autostrada a causa del primo movimento franoso, a cui però non sono seguite azioni di prevenzione nè di monitoraggio, come ammesso anche dai funzionari tecnici della Direzione Infrastrutture di Palermo intervistati da Golia. Uno scarica barile che continua tra tutti i livelli istituzionali, e che ha ormai portato i cittadini all’esasperazione.

Nonostante la buona volontà e l’impegno degli “incazzati” di Caltavuturo, che hanno trasformato una strada di campagna in una vera e propria via d’uscita dal paese grazie all’iniziativa delle aziende edili Guggino e Li Destri che si sono messe gratuitamente a disposizione e grazie all’aiuto di tanti volontari, i problemi rimangono. Primo tra tutti, come raccontato anche dalle “Iene”, la difficoltà di collegamento con il territorio: l’unico percorso alternativo all’autostrada non più agibile, rimane, come nei giorni appena successivi al crollo, la statale 643 di Polizzi, ormai letteralmente invasa dal traffico locale e da quello da e verso le due città più importanti dell’isola.

11140094_10204196505808936_6689776468408908301_n (1)Difficoltà con le quali devono tutti fare i conti, dagli imprenditori sempre più in difficoltà, agli studenti costretti ad una sveglia all’alba per arrivare in tempo negli istituti dopo due ore in autobus su strade di montagna, fino a rendere un terno al lotto anche i tragitti verso gli ospedali. E che spingono giornalmente i caltavuturesi a percorrere a loro rischio e pericolo la strada statale 120 dell’Etna e delle Madonie, chiusa dall’Anas da qualche settimana perchè anch’essa in pessime condizioni; oppure a spingersi all’avventura sulla “strada degli incazzati”, che da ordinanza sindacale era comunque intransitabile fino a ieri, e da oggi percorribile in salita solo ai veicoli a trazione integrale e in discesa ai veicoli con altezza fino a 3 metri e larghezza fino ai  2,5 metri.

E mentre il Comitato Civico Emergenza Frana ha deciso di dichiarare lo stato di agitazione della comunità perchè si arrivi ad una svolta, nella definitiva sistemazione della nuova strada e nella gestione dell’emergenza a tutti i livelli, è stata annunciata una class action promossa dall’avvocato Angela Fasano a nome di 500 cittadini che mira a portare davanti all’Europa le responsabilità di Stato, Regione Sicilia e Anas.

 

Guarda il servizio integrale: La Sicilia spezzata

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