Sicilia, l’ARS riduce gli stipendi dei deputati regionali

Anche la Sicilia, ultima fra le regioni italiane, ha approvato il taglio degli stipendi ai deputati dell’Assemblea Regionale arsoSiciliana. La norma prevede che i politici regionali non possano guadagnare più di 11.000 euro lordi al mese, circa 8.300 euro netti. Al contrario oggi un parlamentare incassa 11.780 euro netti a cui aggiungere vari bonus che possono arrivare anche fino a oltre 4 mila euro mensili.

Per le tre cariche più alte e cioè il Presidente di Commissione, Presidente dell’ARS e della Regione, è previsto un extra che può arrivare ad un massimo di 2.700 euro lordi al mese.
I deputati che diventano assessori non percepiranno alcun extra. Anche gli assessori tecnici hanno visto ridurre il loro attuale compenso, che oggi tocca i 10 mila euro netti, a 11.100 lordi.

“Era la posizione del Partito Democratico fin dall’inizio del dibattito: l’indennità dei deputati regionali deve essere uguale ai consiglieri regionali del resto d’Italia. Siamo soddisfatti si pone finalmente fine ad una disparità di trattamento che agli occhi della gente appariva ormai incomprensibile. Come è emerso nel dibattito d’aula il PD si è espresso per un richiamo formale al Decreto Monti. Ma resta un dato oggettivo: di fatto il ddl regionale ha lo stesso contenuto, ad iniziare dalle indennità. L’Ars ha dato prova di maturità, la Sicilia ha dato la risposta che i cittadini si attendevano e sulla quale, forse, in pochi avrebbero scommesso”  ha dichiarato Baldo Gucciardi capogruppo all’Ars.

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