In Sicilia tornano i Forconi con uno sciopero dall’8 al 13 dicembre: si rischia la paralisi economica

Il Movimento dei Forconi si è sempre contraddistinto per le battaglie e le proteste serrate. Nel 2012 il Movimento popolare aveva guidato una protesta per gli autotrasportatori, edili, disoccupati, pescatori e precari di mov2ogni settore. La protesta aveva messo in crisi l’economia siciliana a furia di sbarramenti autostradali con i tir e blocco dei porti.
Il Movimento ha proclamato un nuovo blocco nazionale dell’autotrasporto, dalle ore 22:00 dell’8 dicembre fino al 13 di dicembre. Anche questa iniziativa rischia di paralizzare la Sicilia con disagi e blocchi di ogni sorta.

“Alla vigilia della grande mobilitazione popolare ad oltranza, che inizierà la sera dell’otto dicembre 2013, giungono copiose sempre nuove adesioni, da parte dell’Italia che soffre e che da troppo tempo chiede fatti per una svolta radicale: cittadini, comitati popolari, forze politiche. Ciò è indice di una sempre più larga condivisione degli obiettivi che ci siamo dati: per ridare speranza al nostro Paese occorre oggi con urgenza trovare le soluzioni alle tantissime vertenze irrisolte o mandare a casa un governo asservito ai potenti ed un parlamento di nominati, porre fine al far-west della globalizzazione, riprenderci la sovranità popolare e monetaria” ha dichiarato il Movimento dei Forconi in una nota.

”Tutti coloro che intendono ribellarsi con noi sono i benvenuti a condizione che non si azzardino a mettere cappelli di qualsiasi colore all’iniziativa. Proprio oggi, che il nostro Paese è sull’orlo del baratro, quella straordinaria lotta di popolo resta un esempio da seguire. Per quanto ci riguarda sarà la rivoluzione degli onesti. Appuntamento per il giorno 9 dicembre con una mobilitazione generale “Fermiamo questa Italia” per riprendere in mano il nostro  futuro e il nostro destino” con l’intenzione di proseguire ad oltranza senza uno scopo definito” hanno continuato i “Forconi”.

Lo scorso gennaio 2012 lo sciopero paralizzò per nove giorni le strade e le raffinerie in Sicilia. Se l’iniziativa dovesse avere largo consenso essa potrebbe indebolire seriamente l’economia siciliana.

“Condividiamo le ragioni che animano la piattaforma di rivendicazioni del Movimento dei Forconi e crediamo fermamente nel diritto alla libera espressione; tuttavia, siamo fortemente turbati dalle possibili conseguenze di un’azione di paralisi sull’economia già stagnante del nostro territorio. Un blocco come quello annunciato rischia di ripercuotersi proprio sull’anello più debole, ovvero quello dei piccoli commercianti che attendono il periodo natalizio per risollevare le sorti di un’annata nera dal punto di vista delle vendite. Crediamo che le ragioni di insofferenza legittimamente sollevate dai Forconi possano trovare una sede di interlocuzione più proficua. Invitiamo pertanto il Prefetto a intervenire e convocare un tavolo tecnico per ragionare insieme e presentare proposte di attuazione immediata. Il dialogo sulle sfide che conducono alla ripresa economica e allo sviluppo possono e devono essere affrontate in maniera costruttiva” ha dichiarato Salvo Politino, direttore provinciale della Confesercenti di Catania.

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