Si è trattata di una vastissima operazione quella messa in atto dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni in merito a reati che riguardano la detenzione e la divulgazione di materiale pedopornografico audio e 
video. L’operazione, condotta dal Compartimento di Polizia Postale di Roma, ha interessato 15 regioni italiane, fra cui tre al nord e le restanti nel centro sud.
Le indagini sono state eseguite dal personale del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni insieme ai Compartimenti delle Regioni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria e Veneto.
I blitz delle forze dell’ordine hanno portato agli arresti di tre persone ritenute responsabili dei reati di detenzione e divulgazione di materiale pornografico contenenti minori. Numerose le perquisizioni già effettuate ed attualmente in corso nelle varie regioni italiane, fra cui anche la Sicilia.
In Italia il semplice possesso di materiale pornografico coinvolgente minori costituisce reato e per i soggetti coinvolti è prevista come pena accessoria l’interdizione a vita dall’attività nelle scuole e negli uffici o servizi in istituzioni o strutture prevalentemente frequentate da minori.
Il Ministero dell’Interno ha costituito presso di sé il “Centro nazionale per il monitoraggio della pornografia minorile su Internet”. Lo scopo è di raccogliere segnalazioni, anche provenienti dall’estero, sull’andamento del fenomeno in Rete.
E’ bene ricordare inoltre come la norma codicistica intende come pedo-pornografico quel materiale che “ritrae o rappresenta visivamente un minore implicato o coinvolto in una condotta sessualmente esplicita, quale può essere anche la semplice esibizione lasciva dei genitali o della regione pubica”.