Al via le opere pubbliche. Si sbloccano 500 milioni

Il Presidente di Anci Sicilia Salvo Ferlito ha reso noto che sono state approvate tre delibere da parte della giunta regionale, proposte dall’assessore alle Infrastrutture Nino Bartolotta, tutte indirizzate agli investimenti nel settore immagineLavoriPubblici_510_297delle opere pubbliche. Ammontano a 501 i milioni di euro recuperati o sbloccati per questi progetti, per le cui realizzazioni sono attese 8.500 nuove assunzioni, 6.000 dirette e 2.500 nell’indotto. Lo ha reso noto oggi il presidente di Ance Sicilia, Salvo Ferlito, inaugurando a Catania il convegno «Project financing: strumenti e prospettive in Sicilia» organizzato da Ance Sicilia e Ance Catania con il Comune di Catania. La prima decisione riguarda due grandi progetti di viabilità nell’isola: il collegamento Ss 115 – autoporto di Vittoria- aeroporto di Comiso – Ss 114, che permette di fare rientrare lo scalo fra gli aeroporti di interesse nazionale, e il collegamento viale Gazzi – approdo Fs per via don Blasco a Messina, che risolverà il problema del traffico pesante. 241 i milioni di fondi statali recuperati per questo progetto, che sarà cofinanziato al 30% dalla Regione Sicilia, per un totale di 313 milioni stanziati all’uopo. Nella seguente si parla invece di riqualificazione e risanamento, con più di cinquanta interventi in questa direzione da attuarsi in diversi comuni, attraverso 104 milioni di euro di provenienza europea all’interno del FESR Sicilia 2007/2013. Stanziati inoltre 17 milioni di euro dalle casse regionali per iniziative miste comuni-imprese per il recupero di aree destinate all’edilizia sociale. Ancora in sospeso la graduatoria per assegnare 40 milioni ad opere di riqualificazione nei piccoli comuni, ma la sua pubblicazione è attesa a giorni.

Questa l’opinione del Presidente Ferlito :”Adesso ci auguriamo che il governatore Crocetta riesca anche a velocizzare la macchina amministrativa che si occupa degli appalti, affinchè si traducano subito in ricadute economiche ed occupazionali per un comparto da troppi anni nella palude della crisi”

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