Continua la protesta degli operai ex Fiat di Termini Imerese

Da giorni gli operai dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese hanno ripreso a protestare per chiedere una maggiore sicurezza sul loro futuro occupazionale. Alla fine di quest’anno infatti terminerà la

Rosario Crocetta
Rosario Crocetta

cassa integrazione per gli operai che, di conseguenza, si trovano senza certezze. In particolare non vi sono ad oggi risposte sul piano di rilancio dello stabilimento Fiat.

“Bisogna cambiare registro. In questi giorni e’ partira una nuova campagna di mobilitazione prima a Palermo davanti Palazzo d’Orleans e poi davanti al municipio di Termini Imerese. Io credo, pero’, che non basti guadagnare le piazza ma sia necessario riconquistare un’opinione nel Paese intorno alla nostra vertenza” ha commentato il Sindaco di Termini Imerese, Totò Burrafato.

Secondo il primo cittadino della città siciliana, al fine di ottenere attenzione da parte dei politici e dei media sulla vicenda, è necessario che “tutti insieme, i cittadini, i lavoratori dell’indotto e della Fiat, le loro famiglie, ma anche il tessuto associativo del territorio conquistiamo la rete per rimettere in cammino la politica termitana. Da oggi iniziero’ una campagna sulla rete cercando di porre l’attenzione giorno dopo giorno su una sorta di coundown che ci separa dalla chiusura dello stabilimento Fiat. In questa campagna non posso restare da solo ho bisogno di essere seguito e ho bisogno di poter condividere con tutti quelli che sono convinti che ci sia la possibilita’ di cambiare la vertenza della Fiat in positivo. Utilizzando bene la rete riusciremo a far passare il messaggio di una comunita’ che crede ancora ci possa essere una possibilita’ per salvare la fabbrica di Termini Imerese”.

Negli scorsi giorni gli operai dell’ex stabilimento Fiat avevano occupato il municipio del comune per lanciare un segnale alle istituzioni ed in particolare al governatore della Sicilia, Rosario Crocetta.
“Ad oggi – ha sostenuto Vincenzo Comella della Uilm – Crocetta non ha fissato alcun incontro. Restiamo in attesa, ma in assenza di sviluppi i sit-in di ieri e l’occupazione di oggi per noi rappresentano solo l’inizio di una fase di proteste. Pretendiamo dopo due anni risposte certe”.

Foto tratta dal corriere.it

 

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