23 maggio 2013: XXI anniversario della strage di Capaci

23 maggio 1992, autostrada A29 nei pressi dello svincolo di Capaci, pochi km da Palermo, ore 17.58. Un boato. E poi il silenzio. Il silenzio assordante dei corpi irriconoscibili e martoriati sull’asfalto devastato. Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro perdono la vita in quel fragoroso boato che fa esplodere l’autostrada sulla quale viaggiano a bordo delle auto blindate. Un silenzio troppo difficile da sopportare. Il silenzio di chi per omertà non parlò, di chi collaborò con Cosa Nostra, di chi azionò il telecomando che provocò l’esplosione, di chi fornì il tritolo, di chi non merita di essere menzionato, il silenzio in cui fu lasciato Falcone senza l’appoggio delle istituzioni.

400 kg di tritolo non sono bastati a cancellare le idee e la lotta alla mafia che il magistrato perseguiva.

23 maggio 2013, esattamente ventuno anni dopo quella terribile strage. Un immenso corteo per le strade di Palermo travolge la città come un fiume, il fiume della legalità che tutti dobbiamo navigare. Un ritmo martellante, come un mantra, ci ricorda che le idee di Falcone e Borsellino camminano sulle nostre gambe, un ritmo che deve e vuole entrare nelle coscienze delle generazioni future, poiché “gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”. Per non dimenticare, per trasmettere i valori della legalità, per combattere contro un mostro nascosto ma pur sempre presente, per non rendere vano il sacrificio di grandi uomini che resteranno immortali.

Giovanni e Paolo, i nomi delle navi dalle quali sbarcheranno migliaia di studenti delle scuole italiane. Alcuni si sposteranno all’aula bunker del carcere dell’Ucciardone, dove negli anni ’80 si è svolto il maxiprocesso a carico dei boss di Cosa Nostra, per assistere al momento istituzionale e commemorativo della manifestazione; altri verranno accompagnati dalle Forze dell’Ordine al Parco Ninni Cassarà e a Piazza Magione dove troveranno allestiti i “Villaggi della legalità” con laboratori creativi e dibattiti. Tanti gli esponenti istituzionali presenti: il Presidente del Senato, Piero Grasso; il Ministro dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza; il Ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri; il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Nunzia De Girolamo; il Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Rodolfo Sabelli; il Presidente del Tribunale di Palermo, Leonardo Guarnotta; il Presidente della Rai, Anna Maria Tarantola; il professor Nando Dalla Chiesa, associato di Sociologia della Criminalità organizzata presso l’Università degli Studi di Milano; e lo scrittore e giornalista, Roberto Saviano.  A coordinare la cerimonia, il conduttore televisivo, Fabio Fazio. Nel pomeriggio partiranno due cortei: il primo alle 15:45 da via D’Amelio, il secondo alle 16:15 dall’aula bunker del carcere. I due cortei si incontreranno in via Notarbartolo, di fronte l’Albero di Falcone, divenuto bene culturale tutelato dalla Regione Siciliana e dallo Stato Italiano. E’ il momento conclusivo della commemorazione, alle 17:58 il trombettiere della Polizia di Stato eseguirà “Il Silenzio” in ricordo di tutte le vittime delle stragi mafiose. Saranno pronunciati i nomi di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina, uccisi barbaramente negli attentati di Capaci e via D’Amelio. Alle ore 18:30 verrà celebrata la S. Messa in memoria delle vittime della mafia presso il Centro Educativo Ignaziano.

Come ogni anno, l’anniversario della strage di Capaci emoziona e commuove, ma ci ricorda anche che “se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”. Dopotutto, “la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine”, Giovanni Falcone.

 

Valentina Nicastro

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