Sono stati sigillati i patrimoni di tre personaggi legati alla mafia. Sotto sequestro i beni di Antonino Bonafede, di Marsala, per un valore complessivo di quattro milioni di euro, di Antonino Vaccaro, originario di Chiusa Sclafani, per un valore di circa ottocentomila euro e di Ruggero Vernengo, di Palermo, per un valore di un milione e mezzo di euro. I provvedimenti sono stati emessi dai Tribunali di Palermo e Trapani e dalla Corte d’appello del capoluogo siciliano e arrivano in seguito alle indagine effettuate dal Nucleo di polizia tributaria della finanza di Palermo.
Antonino Bonafede, 79 anni, è stato condannato con sentenza definitiva per mafia. Già arrestato nel marzo del 2010 nel corso di un’operazione volta a colpire la rete di fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro, l’anziano aveva già visto nel 2012 due appartamenti ed alcuni terreni posti sotto sequestro.
Ruggero Vernengo, 59 anni, è stato condannato nel 2010 con sentenza definitiva a sette anni di carcere per mafia. Vicino alla cosca di Santa Maria del Gesù. E, con i soldi della mafia, aveva aperto un distributore di carburante.
Antonino Vaccaro, 70 anni, nel 2009 fu arrestato per mafia e truffa. Gli investigatori lo piazzavano in un cartello di imprenditori di Polizzi Generosa il quale sarebbe riuscito ad arrivare a diversi appalti pubblici. La finanza ha scoperto che Vaccaro aveva intestato un’impresa edile ad un parente per evitare che finisse sotto sequestro.