Chi non ricorda i gettoni telefonici, quei piccoli dischetti di rame, con tre scanalature, che tutti avevano nel portamonete, spesso usato anche come moneta, con il valore di 200 lire, ma più frequentemente usato per cabine telefoniche pubbliche e alcuni videogiochi nelle sale giochi? Ebbene, alcuni di questi gettoni valgono davvero una fortuna.
Storia del Gettone Telefonico
I gettoni telefonici hanno rappresentato per decenni il simbolo di un’epoca in cui la comunicazione telefonica era un bene prezioso e le telefonate venivano fatte con parsimonia.
I primi esperimenti di gettoni telefonici risalgono già alla fine del XIX secolo, ma è solo con l’avvento della telefonia pubblica che questi piccoli dischi di metallo assumono un ruolo di primo piano. In Italia, il loro debutto ufficiale avviene nel 1927, in occasione della Fiera Campionaria di Milano, con l’introduzione dei gettoni STIPEL (Società Telefonica Interregionale Piemontese e Lombarda). Tuttavia, è il 1959 a segnare l’anno della svolta: la TETI (Società Telefonica Tirrena) lancia il gettone a tre scanalature, destinato a diventare il modello standard in tutta Italia. Con un valore iniziale di 30 lire, il gettone rappresentava il mezzo di pagamento universale per le telefonate da cabina pubblica.
Gli anni ’60 e ’70 furono il periodo d’oro dei gettoni telefonici. La loro diffusione capillare, unita alla crescente domanda di telefonate, li trasformò in oggetti di uso quotidiano, onnipresenti nelle cabine pubbliche di bar, tabacchini, stazioni e aeroporti. Il design dei gettoni, spesso raffigurante simboli iconici come il Colosseo o la Torre di Pisa, contribuiva al loro fascino e li rendeva piccole opere d’arte tascabili. Non solo un mezzo di pagamento, ma veri e propri oggetti da collezione, ricercati da appassionati e collezionisti.
L’introduzione delle schede telefoniche prepagate negli anni ’80 iniziò ad incrinare il regno incontrastato dei gettoni. Più pratiche e flessibili, le schede rappresentavano un passo avanti verso la modernità, decretando il graduale declino dei loro predecessori metallici.
L’arrivo dei telefoni cellulari negli anni ’90 e la diffusione di internet negli anni 2000 segnarono la fine definitiva dell’era dei gettoni telefonici. Le cabine pubbliche, un tempo simbolo di comunicazione e connessione, divennero sempre più obsolete, lasciando spazio a nuove forme di comunicazione più immediate e personali.
Popolarità dei gettoni ancora oggi indiscussa
Nonostante la loro scomparsa dal panorama quotidiano, i gettoni telefonici non hanno perso il loro fascino e il loro valore. Per molti, rappresentano ancora un simbolo di un’epoca passata, un ricordo tangibile di un tempo in cui la comunicazione era un’esperienza diversa, più lenta e preziosa. In particolare, oggi i gettoni telefonici sono diventati oggetti da collezione ricercati da appassionati e nostalgici. Il loro valore varia a seconda della rarità, della condizione e del design, con alcuni esemplari che possono raggiungere quotazioni elevate.
Ecco il loro valore
Il valore dei gettoni telefonici varia notevolmente a seconda di diversi fattori. I gettoni più rari, come quelli con errori di conio o emissioni limitate, possono valere centinaia di euro. Ad esempio, un gettone Telve 1932 senza punto finale può valere fino a 250 euro, mentre un gettone SET 1934 in zinco può raggiungere i 180 euro.
L’anno di emissione ha decisamente un ruolo determinante, perché i gettoni più vecchi tendono ad avere un valore maggiore rispetto a quelli più recenti. Ad esempio, un gettone con il codice numerico 7905 coniato nel 1979 potrebbe valere 15 euro, mentre un gettone con lo stesso codice coniato negli anni ’90 potrebbe valere solo pochi euro.
Si tengano presenti anche simboli e design, e in questo i gettoni telefonici erano davvero imbattibili. Ne esistono di diversa specie, da quelli più rari a quelli più comuni. Ad esempio, un gettone con il logo dei Giochi Olimpici estivi del 1960 a Roma, considerato ovviamente più raro perché prodotto per un evento specifico, avrà un valore più alto di un gettone con un semplice disegno geometrico.