È possibile avere una carta di credito senza busta paga? Ecco la risposta

In Italia, ottenere una carta di credito senza busta paga tradizionale può essere complicato. Ma non è impossibile.

Innanzitutto la necessità di un conto corrente è legata soprattutto alla verifica dell’identità e capacità reddituale. Il conto corrente, quindi, non serve altro che a identificare il soggetto richiedente la carta. Attraverso il conto, la banca può verificare l’identità del cliente, la sua situazione reddituale e l’eventuale presenza di debiti o protesti. Inoltre, la banca può monitorare i movimenti finanziari del cliente e la sua capacità di gestire il credito.

Questo è importante per valutare il rischio di insolvenza e la possibilità che il cliente possa rimborsare le spese effettuate con la carta di credito. In genere, il rimborso del saldo mensile della carta di credito avviene tramite addebito diretto sul conto corrente del cliente. Questo garantisce un pagamento automatico e puntuale, evitando morosità e interessi aggiuntivi. E, non meno importante, la banca garantisce una riduzione del rischio sia in caso di mancato pagamento da parte del cliente. In caso di insolvenza, sia in caso di pagamenti non protetti.

Ma esistono delle eccezioni

In alcuni casi rari e specifici, potrebbe essere possibile ottenere una carta di credito senza un conto corrente tradizionale. Ad esempio, alcune banche online o istituti di credito innovativi potrebbero proporre carte di credito con requisiti differenti, basandosi su criteri di valutazione alternativi. Tuttavia, anche in questi casi, è probabile che venga richiesta una qualche forma di garanzia o di verifica dell’identità e della capacità reddituale del richiedente.

Alcune alternative e soluzioni possono essere percorribili a seconda della propria situazione finanziaria e reddituale. Un primo esempio sono le carte di credito con fido basso. Si tratta in particolare di banche online, come Widiba, N26 e Soisy, che offrono carte di credito con un fido basso (ad esempio, 500€ o 1.000€) che possono essere accessibili anche a chi non ha una busta paga tradizionale. Richiede in genere un reddito dimostrabile da altre fonti, come un estratto conto corrente o un certificato unico di proprietà. Oppure si può fare affidamento alle carte prepagate con IBAN, come Postepay Evolution o Hype, che possono essere ricaricate e utilizzate per pagamenti online, acquisti in negozio e prelievi bancomat. Sebbene non siano carte di credito, offrono funzionalità simili e non richiedono un conto corrente tradizionale o una busta paga.

Ci sono casi in cui il lavoratore è autonomo o libero professionista. In tal senso esistono carte dedicate da alcune banche e istituti di credito, che propongono carte di credito specifiche per lavoratori autonomi e liberi professionisti, spesso con requisiti di reddito meno rigidi rispetto alle carte tradizionali. Richiede solitamente la presentazione di documentazione fiscale e/o bilanci. Ma ci sono anche carte con garanzie alternative, come un garante con reddito dimostrabile o un deposito cauzionale.

Per quanto riguarda, infine, le carte di credito per studenti, i requisiti di reddito meno stringenti e spesso con plafond più bassi. Possono essere utili per iniziare a costruire una storia creditizia positiva, ma per lo più si tratta di carta ricaricabili.

È possibile avere una carta di credito senza conto corrente?

Sì. E si può dimostrando il proprio reddito da fonti alternative alla busta paga e soprattutto sufficiente a coprire il rimborso delle spese effettuate con la carta. Un contratto di lavoro a tempo indeterminato o una posizione lavorativa stabile sono un’ottima alternativa. Se poi si considera pure una storia creditizia positiva, ovvero l’assenza di ritardi nei pagamenti o protesti, insieme a una situazione finanziaria piuttosto tranquilla, la banca certamente non muoverà nessuna obiezione.

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