I carabinieri hanno arrestato Simone La Barbera, detto il lungo, Antonino Tantillo detto Nenè e Liborio Tavolacci accusati in concorso di tentata estorsione ai danni delle sorelle Irene, Gioacchina, Marianna Napoli e Gina La Barbera. Il provvedimento su richiesta della procura di Termini Imerese è del GIP. Secondo le indagini le donne sono state oggetto di reiterate violenze e minacce finalizzate a cedere la proprietà o la gestione dell’azienda agricola.
Secondo quanto accertato dalle indagini più volte sono stati aperti dei varchi nella recinzione per creare dei varchi e fare entrare degli animali per danneggiare il raccolto.
Alla morte di Nicola La Barbera, ricominciavano i danneggiamenti e Simone La Barbera Liborio Tavolacci e Antonino Tantillo ricominciavano con i tagli delle recinzioni e il pascolo degli animali di proprietà dell’Istituto zootecnico “Giardinello, custoditi da La Barbera e Tavolacci.
La Barbera esercitava pressioni affinché le Napoli cedessero la loro azienda o la facessero gestire a terzi, impegnandosi personalmente a fermare i danneggiamenti e le invasioni di animali, anche in cambio del ritiro di una delle denunce presentate da Irene Napoli contro di lui e contro Tavolacci. Quest’ultimo, anche tramite la moglie Rossella minacciava le Napoli per far ritirare la denuncia e affidassero la gestione della loro azienda al fratello Luciano Tavolacci.
Dopo le prime denunce presentate dalle sorelle Napoli la procura aveva chiesto l’archiviazione. Le indagini sono state riaperte dopo la denuncia di calunnia presentata da Simone La Barbera detto il lungo contro le sorelle Napoli.