A Cefalù, dopo il disastroso ponte del venticinque aprile, chiunque avrebbe sperato in un ponte del primo maggio meglio organizzato per la viabilità cittadina, ma anche questa volta, pure i più ottimisti sono rimasti delusi.
Sembra ormai di leggere un copione già scritto, con grandi masse che assaltano la città di Ruggero che non riesce a reggere l’affluenza e implode.
File chilometriche di auto già dalle prime ore del mattino hanno colorato le strade di questa giornata dei lavoratori. Parcheggi istituiti temporaneamernte e praticamente non segnalati hanno generato una bolgia anche nella contrada di Santa Barbara dove gli automobilisti hanno dovuto viaggiare a vista, in cerca di queste fantomatiche aree di sosta, tra l’altro mal servite dalle navette che si sono dimostrate insufficienti e a loro volta sono state inghiottite da da un vero e proprio fiume di lamiere che ha invaso la città.
Non si può continuare a fare la stima preventiva dei numeri senza un fondamento scientifico, la città dell’Unesco in questa maniera si ridurrà sempre al collasso..
Evidentemente lo scorso venticinque aprile non è servito da lezione per gli amministratori di Cefalù che continuano, tronfi, a sbagliare e a ovviare alla loro incompetenza bevendoci sopra un fresco bicchiere di birra.