Condannato per omicidio colposo un medico dell’ospedale Cimino

L’avvocato Sanfilippo

Il Gup del tribunale di Termini Imerese, Stefania Gallì, ha condannato il medico che nell’agosto del 2014 scambiò un infarto per dolori articolari, e ritenendolo responsabile del reato di omicidio colposo, lo ha condannato alla pena di un anno e quattro mesi di reclusione, al pagamento di una provvisionale di 10mila euro ai fratelli della vittima che si erano costituiti parte civile con l’avvocato Francesco Paolo Sanfilippo. Questi i fatti. Nell’agosto del 2014, Michelangelo Di Vittorio, sessantaseienne di Trabia, si recò al Pronto Soccorso dell’ospedale “Salvatore Cimino” di Termini Imerese, probabilmente con un infarto in corso. Da quanto emerso il medico non avrebbe effettuato l’elettrocardiogramma e avrebbe dimesso il paziente con la diagnosi di dolori articolari, in particolare una artralgia dorsale. Dopo poche ore il trabiese morì d’infarto. I familiari del Di Vittorio sporsero denunzia e la Procura avvio le indagini, condotte dal PM Dr Giovanni Antoci che dispose l’autopsia del paziente. Nel corso del processo l’avvocato Sanfilippo, difensore della famiglia Di Vittorio , ha sempre sostenuto che l’uomo è deceduto a causa di un infarto miocardico, complicato da uno shock cardiogeno. Tale dato sarebbe stato avallato da ben due perizie disposte dal giudice , che avrebbero dimostrato i profili di colpa e negligenza del medico in servizio al pronto soccorso di Termini Imerese”. Così nell’udienza del 26 gennaio scorso il Gup del Tribunale di Termini Imerese accogliendo la tesi difensiva dell’avvocato Sanfilippo ha condannato il medico per omicidio colposo. Per ciò che riguarda la quantificazione dei danni ai familiari del Di Vittorio la dottoressa Gallì ha rinviato la decisione al giudice civile.

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