Incendi, tutta colpa della mancata prevenzione

E’ tornata negli ultimi giorni l’Emergenza incendi, che ormai di eccezionale non ha nulla, data la cronicità con cui si presenta nel territorio dell’intera regione. Aiutato dal vento di scirocco, il fuoco è tornato a bruciare in tutta l’isola, nel trapanese, nei giorni scorsi ha devastato il territorio di Termini Imerese, e nella giornata di ieri ha colpito la zona di Taormina, interessando anche tratti dell’autostrada Messina-Catania.

Come ogni volta, quando il fuoco si spegne si cominciano ad alimentare le polemiche, parte la ricerca del colpevole: quello diretto, il piromane, e quello indiretto, la politica, la mala gestio del territorio. Il meccanismo non ha portato ad ora nessun cambio di passo, nessuna chiave per uscire dal circolo vizioso, e nessun investimento nel campo della prevenzione.

La prevenzione,  l’unico reale strumento nelle mani della classe politica per evitare che il fenomeno torni, nuovamente a ripetersi, ma anche l’unico che non viene messo in pratica. La stagione antincendio parte da normativa il 15 giugno, in estremo ritardo rispetto alla stagione climatica e all’arrivo del caldo, terreno fertile per i piromani. I lavoratori forestali, forza lavoro principale se si tratta di prevenzione incendi boschivi, sono in realtà entrati in servizio da una manciata di giorni.

E quindi a questo punto, come si può fare prevenzione mentre si deve pensare all’emergenza? Mentre il territorio brucia, come si possono costruire i viali parafuoco, o come si può pensare alla pulizia dei terreni? Non ci sarà soluzione, fino a quando non si penserà a reali investimenti per il territorio e per la sicurezza dei suoi abitanti.

 

Paruscio Arianna

 

POTREBBE INTERESSARTI