Viabilità secondaria: urgenti gli interventi nelle Madonie

Sono sempre più urgenti, e non differibili, gli interventi di manutenzione sulla viabilità secondaria della Provincia di Palermo. Negli scorsi giorni si è tenuto un incontro alla direzione dell’Anas tra una delegazione di sindaci delle Madonie e alcuni componenti dell’ufficio tecnico della Provincia, per fare il punto sugli interventi complessivi sulla SS120 da Cerda fino a Gangi inseriti nella programmazione SNAI e nell’accordo di programma tra Regione, Anas e Zona industriale (ASI).

Oggetto dell’incontro la possibilità di una rimodulazione e un aumento della dotazione finanziaria per dare completezza all’intervento sul tratto Cerda-Caltavuturo i cui lavori sono già iniziati, e per gli altri interventi sul tratto che va dal Km 32 al km 80 (Gangi). Il piano di interventi sulla viabilità provinciale a valere sulla SNAI ha previsto per l’area  la somma di 12 milioni di euro suscettibili di aumento fino a 14 milioni di euro. Tra gli interventi da rimodulare quello riguardante la Strada Provinciale 8 Caltavuturo- Valledolmo sul quale impegnare la somma di 1,5 milioni di euro, da Caltavuturo fino all’incrocio con la 64 Valledolmo e SS120 Gangi-Tremonzelli.

Un altro incontro si è tenuto al Dipartimento della Protezione civile per fare il punto sulle progettazioni della SP 24 Caltavuturo-Scillato per quanto riguarda il tratto franato e tratti diversi dissestati. Il gruppo di progettazione ha chiesto un supplemento di indagini oltre quelle già predisposte dall’Anas per verificare, nei punti dove verranno collocati i piloni drenanti che dovranno sostenere il viadotto, la profondità della linea di scorrimento della frana.

La differenza potrebbe essere la realizzazione o meno di una quarta campata del viadotto. I progettisti hanno assicurato che la dotazione finanziaria del progetto (7,5 milioni di euro) comunque è sufficiente a garantire la realizzazione dell’opera che prevede non solo il viadotto ma anche la stabilizzazione con due paratie di pali a valle e a monte dei due tratti di strada di innesto con il viadotto. L’intervento prevede anche opere drenanti per stabilizzare a monte e a valle la frana oltre le opere utili realizzate dall’Anas al piede della frana.

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