Tassa di soggiorno, il problema è la riscossione

tassa di soggiornoPeriodicamente a Cefalù scoppia la polemica sulla tassa di soggiorno. Dopo l’intervento pochi giorni fa del responsabile di Federalberghi Cefalù Francesco Randone, il dibattito si è sviluppato attorno al problema della mancata riscossione della tassa. Problema che a ormai due anni dall’inserimento dovrebbe essere stato superato a favore di una discussione sulla spesa, ma che a Cefalù così non è.

E tutto sta in una lacuna normativa, in una incomprensibile mancanza all’interno del regolamento comunale, che, come ricordava anche Randone, di fatto non può obbligare le strutture ricettive ad imporre al cliente la tassa di soggiorno prevista, né sono previste possibilità in questo senso, trasformandola in un contributo volontario da parte del cliente o della struttura ricettiva che la maggior parte delle volte finisce per essere evasa.

Nel dibattito sono intervenuti anche gli attivisti del Meetup 5 stelle di Cefalù, “È necessario quanto prima – dicono – regolamentare la modalità della riscossione anche per il Comune di Cefalù al fine di evitare controversie ed al fine di renderla tassa chiara e non equivoca. Così facendo sarà possibile poi incrociare, per ciascuna struttura (anche per i B&B, case vacanze ed affini) i dati trasmessi alle autorità con quanto riscosso oppure con i moduli di rifiuto al pagamento.”

Una volte riscosse, il problema volge poi sull’utilizzo del gettito della tassa di soggiorno. “In fase di bilancio preventivo è auspicabile la concertazione con la categoria dei gestori per l’utilizzo delle somme riscosse. I gestori delle strutture ricettive infatti devono essere parte attiva nel processo decisionale che riguarda il capitolo delle spese a fini turistici e, a maggior ragione per la tassa di soggiorno, per la quale è richiesto loro di farsi parte attiva nella fase di riscossione. – sostengono i pentastellati – Contando su entrate pressoché certe (attuando dei meccanismi di sano controllo non ci aspetta una mancata riscossione che possa superare il 5% a nostro avviso) saranno possibili interventi di riqualificazione e/o servizi pluriennali da fornire a chi soggiorna a Cefalù che abbiano un riscontro tangibile.” Rimane il dubbio sull’effettivo ammontare della tassa di soggiorno riscossa per gli anni scorsi, e sul suo utilizzo.

Ci piacerebbe sapere anche come è stata spesa la tassa di soggiorno per gli anni 2014 e 2015? Alla luce di quanto scritto nel regolamento di questo Comune il relativo gettito è destinato a finanziare in misura del 30% interventi in favore del turismo e per i servizi pubblici locali e, per il restante 70%, per finanziare la manutenzione, la fruizione ed il recupero dei beni culturali ed ambientali, siti nel territorio comunale”.

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