Tram: si lavora a sette nuove linee

E’ stato presentato ieri lo Studio di fattibilità per l’ampliamento del sistema tranviario della Città di Palermo.  Nello specifico, si tratta di sette nuove linee, di  tram in città, di cui tre le tratte “prioritarie” individuate, realizzabili entro il 2021 grazie ai fondi del Patto per Palermo e le restanti da finanziarie con la prossima programmazione comunitaria, per un totale
di 95 milioni di passeggeri l’anno, in parte prolungamenti delle linee già esistenti. “Crediamo nella “cura del ferro” – l’incipit del sindaco Orlando – come dimostra il Patto firmato con il Presidente del Consiglio proprio al deposito del tram. Abbiamo completato i progetti per gli studi di fattibilità , grazie alle nostre professionalità interne, adesso apriremo un dibattito pubblico, come già previsto dalla nuova normativa sugli appalti, ma finora mai realizzato in Italia. Il Comune si occupa degli interventi ferrati in superficie, mentre le Ferrovie si occupano di quelli sotterranei – ha aggiunto Orlando – ma le 17 stazioni del passante ferroviario si intrecceranno con il tram”.

Il vice Sindaco Emilio Arcuri ha sottolineato che “la la giunta approverà gli studi di fattibilità una volta raccolti i suggerimenti dei cittadini. L’Unione Europea ci ha assicurato risorse aggiuntive
per il tram e il governo nazionale con il Patto per il Sud ci ha messo a disposizione altri finanziamenti per 192 milioni di euro, interamente finanziati per le prime tre linee; a quel punto abbiamo
dato avvio al progetto. Saranno in totale 65 i chilometri di nuove linee. La tempistica è strettissima – ha detto ancora Arcuri – affidamento della progettazione esecutiva nel gennaio del 2017, dal dibattito pubblico fino alla validazione 30 giugno 2017, cantieri aperti  a fine 2017, conclusione dei lavori, collaudo compreso, nel luglio 2021”. Elenca cifre importanti anche l’assessore Giusto Catania: “Il sistema consentirà di trasportare 95 milioni di passeggeri l’anno; calcolando che 350 mila auto attraversano ogni giorno la città, il che significa 127 milioni di attraversamenti auto in città. Appare chiaro, dunque, il fortissimo impatto sulla diminuzione del traffico veicolare privato che avrà il tram a Palermo,oltre a costituire un segnale forte da un punto di vista culturale sulla necessità di spostare quanti più passeggeri dal traffico  privato al trasporto pubblico collettivo di massa”.

Una “simile e riuscita programmazione – si legge nello studio – trova riscontro in molte città italiane.Le ragioni che hanno orientato l’Amministrazione comunale verso la programmazione delle suddette tratte di completamento della rete tranviaria sono da ricercare nella necessità di implementare le linee di forza del trasporto pubblico con sistemi ad alta offerta di trasporto ed ecosostenibili, nonché nel notevole consenso ricevuto dalla popolazione che ha subito riconosciuto in tale mezzo di trasporto quello più sicuro, più celere e meno inquinante. L’obiettivo dell’Amministrazione  – si legge ancora nel progetto – riguarda adesso riuscire a soddisfare “quella aliquota di popolazione cittadina che gravita in aree maggiormente lontane dal sistema
ferroviario metropolitano urbano e dalle linee tranviarie già realizzate e quindi non in grado di usufruire con comodità di tali mezzi di trasporto rapido di massa”.

Previsto il collegamento fra i due depositi di Castellana e Roccella, l’assenza di palificazione  e, in alcuni tratti, l’eliminazione di barriere, al cui posto viene individuato un percorso integrato con i
pedoni. Relativo all’ampliamento del Sistema tranviario della Città di Palermo, esso è propedeutico all’inserimento dell’opera nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche. Il Sistema Tram della città di Palermo viene individuato e definito strategico.

“Mentre la città non sa quali siano i reali benefici apportati dalle linee del tram inaugurate nel gennaio scorso, il sindaco di Palermo si è premurato a convocare la stampa per annunciarne delle nuove, sottolineando che ci vorranno almeno 657 milioni di euro per realizzarle”. – si chiede invece Luisa La Colla, consigliera comunale del Partito Democratico – “Perché insistere sui tram quando ci sarebbe da dedicare progettualità, risorse e azioni sulla MAL, la metropolitana automatica leggera? E quali sono i piani dell’amministrazione comunale sugli effetti della costruzione delle nuove linee, visto che ci saranno nuovi cantieri e, quindi, nuovi disagi per la cittadinanza, già stressata da quelli passati e attuali?”.
“Tra l’altro, la sensazione comune è che le linee del tram già funzionanti – ha evidenziato La Colla – non abbiano apportato benefici rilevanti. Anzi, come il caso del verde che impatta sulle zone dei binari: stando alle promesse dell’amministrazione, infatti, doveva essere curato ma basta farsi una passeggiata per piazza Ottavio Ziino per vedere con i propri occhi la situazione indecorosa in cui versa. Per non parlare, poi, dei semafori non funzionanti e della sporcizia che si accumula tra i binari. Infine – ha concluso la consigliera del PD – l’amministrazione dovrebbe rispondere alla richiesta della III Commissione Consiliare di potere ricevere i dati per effettuare un’analisi comparativa tra il 2015 (quando il tram non c’era) e il 2016. Invece, le ‘orecchie da mercante’ persistono. Per quale motivo? Forse per nascondere ai cittadini che, nonostante i proclami, il tram non è affatto un successo?”.
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