Goduria Italia, siamo ai quarti di finale

de geaSpettacolo azzurro a Saint-Denis. L’Italia, al termine di una prestazione maiuscola, batte la Spagna con il punteggio di 2 a 0 e stacca il biglietto per Bordeaux, dove il 2 luglio, nei quarti di finale del campionato europeo di Francia 2016 affronterà la Germania. Decidono i gol di Giorgio Chiellini e Graziano Pellè, anche se, a dirla tutta, il risultato sta stretto agli azzurri, che hanno surclassato i bicampioni europei in carica sotto ogni punto di vista.

giaccheAntonio Conte sceglie De Sciglio piuttosto che Darmian sulla fascia sinistra e sostituisce l’infortunato Candreva con Florenzi su quella opposta. Per il resto la formazione non si discosta da quella preannunciata alla vigilia, ed il 3-5-2 è guidato, come al solito da capitan Gigi Buffon (160 presenze in Nazionale); davanti a lui ecco Barzagli, Bonucci e Chiellini; linea mediana composta da Florenzi, Parolo, De Rossi, Giaccherini e De Sciglio; in avanti la coppia collaudata Eder-Pellè. La Spagna risponde con l’altrettanto consueto 4-3-3; Del Bosque manda De Gea in porta; Juanfran, Sergio Ramos, Piquè e Jordi Alba in difesa; Fabregas, Busquets e Iniesta in mezzo; David Silva e Nolito a sostegno di Alvaro Morata.

conteCi si aspetta un’Italia d’attesa, pronta a difendere e ripartire, e invece no. Primo giro d’orologio e già De Sciglio e Florenzi hanno avuto modo di buttare in mezzo due pericolosi traversoni. Siamo, un po’ a sorpresa, padroni del gioco, e Giaccherini, variabile impazzita, spesso gioca da terzo attaccante, sorprendendo la fase difensiva impostata da Del Bosque. Pellè è in partita, e fa valere la sua stazza al punto che Piquè e Ramos al suo fianco sembrano due statuine del presepe. Eder ha certi strappi che pare Rosberg e De Rossi e Parolo si impossessano del centrocampo. Dietro Barzagli, Bonucci e Chiellini sembrano tre robot programmati da mister Conte, e si sa, a meno che non si rompano, i computer non sbagliano mai. Capolavoro tattico di Conte e intensità che dire incredibile è un eufemismo.

chielliniEd il gioco si concretizza in occasioni sin da subito. Florenzi prende il compasso e disegna un pallone per la testa di Pellè, che fa valere il fisico e senza neanche saltare la indirizza alla sinistra di De Gea che compie il primo miracolo della sua giornata. Passano due minuti e ancora Florenzi affonda sulla corsia di destra e crossa per Parolo, la cui sponda aerea è raccolta pregevolmente da Giaccherinho che in rovesciata, seppur a gioco fermo, colpisce il palo. Al 25esimo Bonucci ruba palla e si proietta in fase offensiva dando vita ad un’azione che si conclude con un colpo di testa di Parolo, servito da De Sciglio, che termina a lato. Per vedere una parata di Buffon bisogna aspettare il 28esimo minuto, ma il destro da fuori di Iniesta fa solo il solletico al numero uno azzurro. Ben più pericoloso e il traversone forte e teso di un positivissimo De Sciglio, che Ramos, in maniera maldestra, mette in angolo sfiorando l’autogol. E’ il minuto 31 quando Pellè si frappone fra palla e difensore, guadagnandosi una pericolosa punizione ai 22 metri. Eder calcia forte, De Gea non trattiene e Giaccherini si precipita come un falco; il portiere spagnolo lo atterra ma il pallone rimane lì, e Chiellini, quasi fosse un bomber di razza, la deposita nella porta sguarnita. 1 a 0 meritatissimo. Palla a centro e copione identico, si cerca il 2 a 0. Florenzi sfrutta male la superiorità numerica crossando su De Gea, che un minuto dopo tiene ancora viva la Roja parando miracolosamente sul solito Giaccherini, che con un pregevole destro a giro aveva indirizzato il pallone vicino all’incrocio.

pellèLa ripresa inizia con Aduriz al posto di Nolito fra le fila spagnole, ma con l’Italia che tiene ancora la Spagna sulla difensiva, producendo subito una pericolosa palla gol con un cross di Florenzi messo in angolo. Al 49esimo ecco la prima palla gol nitida della Spagna, con Morata che di testa, servito da Fabregas, non impegna più di tanto Buffon. Al minuto 53 mister Conte effettua il primo cambio, sostituendo un ottimo De Rossi, acciaccato, con Thiago Motta. Due minuti dopo, ecco il pallone che potrebbe chiudere la gara: Pellè con un magnifico colpo di tacco fa viaggiare Eder che lascia sul posto Piquè e si presenta a tu per tu con De Gea, ma la conclusione è troppo addosso al portierone del Manchester United. Anche Cakir, se vogliamo, ci mette del suo, lasciando correre su un fallo di Piquè su Eder, mentre l’Italia era lanciata in superiorità numerica verso la porta spagnola. Al 62esimo ancora Eder vola sulla trequarti e serve De Sciglio, il cui cross viene bucato da De Gea ma non trova alcun compagno pronto a depositare nella porta sguarnita. La Spagna rimane dunque viva, e Aduriz, al 70 esimo sfiora in palo con un sinistro a giro molto velenoso. Subito dopo Morata lascia il campo a Lucas Vazquez. La roja, come è logico che sia, alza il baricentro, e nel giro di due minuti Buffon è molto attento sulle conclusioni da fuori di Iniesta e Piquè, trasformatosi nel frattempo in attaccante aggiunto. All’80esimo Aduriz, infortunato, lascia il posto a Pedro, mentre Insigne sostituisce un applauditissimo Eder. buffonQuattro minuti più tardi Antonio Conte da spazio a Darmian, al posto dello stremato Florenzi. Insigne prova a chiuderla andando via bene ma calciando da troppo lontano, senza creare grossi affanni a De Gea, di gran lunga il migliore dei suoi. Ennessima palla gol di una partita dominata ma mai chiusa. E allora all’89esimo ecco gli spettri di una beffa atroce. Piquè riceve una sponda e calcia a botta sicura. Sembra gol. Ma il numero uno al mondo veste d’azzurro e si chiama Gigi Buffon. Miracolo che spezza le ali della Spagna, e spiega quelle di Darmian, che vola sulla destra e la mette in mezzo, lì c’è il bomber, il “vero nueve”, Graziano Pellè. 2 a 0 e partita in cassaforte.

Il triplice fischio scatena la gioia degli azzurri. Una gioia meritata, frutto di 90 minuti di abnegazione, sacrificio, intensità, cuore. 90 minuti da Italia. La vendetta è servita, la Spagna torna a casa, noi siamo ai quarti di finale. Fra 5 giorni a Bordeaux ci aspetta la Germania, che insieme alla roja sarebbe la candidata numero uno al titolo. Il condizionale è d’obbligo. Perchè forse, da oggi, anche i tedeschi faranno meno paura. Perchè loro saranno più forti, ma noi siamo l’Italia.

Angelo Giordano

 

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