Fondere i Comuni sotto i 5mila abitanti: per i sindaci madoniti è anticostituzionale

Lo scorso mese di novembre alcuni parlamentari del Partito Democratico hanno depositato una proposta di legge per obbligare i Comuni piccoli a fondersi, stabilendo che “il limite minimo di abitanti perché possa esistere un comune è fissato nella soglia di 5.000 abitanti”. Se la norma dovesse passare in Parlamento, le amministrazioni locali avranno due anni di tempo per procedere autonomamente, dal basso, e secondo criteri di omogeneità, maggiormente rispettosi delle caratteristiche fisiche dei territori o delle tradizioni loro proprie, a predisporre fusioni di comuni che abbiano almeno 5.000 abitanti. Passato questo arco temporale le Regioni dovrebbero provvedere alla fusione obbligatoria dei piccoli comuni, pena la “riduzione di una quota pari al 50 per cento dei trasferimenti erariali in suo favore, diversi da quelli destinati al finanziamento del Servizio sanitario nazionale e al trasporto pubblico locale”.

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Pino di Martino

Il legislatore però non ha fatto i conti con le forti reazioni contrarie degli amministratori dei piccoli Comuni d’Italia, come quelli del territorio madonita. I sindaci di Castellana Sicula e di Polizzi Generosa si sono espressi negli scorsi giorni in maniera fortemente contraria all’obbligo di fusione, aderendo alla protesta dell’Associazione Nazionale Piccoli comuni Italiani. «Ormai assistiamo da qualche anno a un continuo e costante logoramento  e svuotamento di funzioni fondamentali in capo ai Comuni. – dichiara Pino Di Martino, sindaco di Castellana SiculaQualcuno vuole deliberatamente cancellare la storia, l’identita’ di tantissime  comunità  locali del nostro Paese. E’ veramente troppo.  Questa proposta è incostituzionale e va respinta con forza, sostenendo la battaglia che da tempo sostiene l’ANPCI e il suo Presidente».

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Giuseppe Lo Verde

Dello stesso avviso il sindaco di Polizzi Generosa Giuseppe Lo Verde: “In tal modo si cancella la geografia del nostro paese e la sua storia millenaria, un vero e proprio attacco all’identità storica di un comune; la proposta contrasta con l’art. 1 della Costituzione della Repubblica Italiana, delegittimando il popolo dall’esercizio della sovranità popolare, infliggendo un duro colpo alla democrazia,  all’identità e all’orgoglio di appartenenza di ogni cittadino. La proposta di legge – continua – dimostra di conoscere poco la realtà delle piccole amministrazioni locali e riprende come discriminante il criterio demografico, che non è l’unico elemento da tenere in considerazione nel governo di piccoli comuni.”

 

A tal proposito l’Amministrazione Comunale di Castellana Sicula ha promosso l’organizzazione di un convegno per giovedì 10 marzo alle ore 17 presso l’Aula Consiliare del Comune. Franca Biglio, presidente dell’Associazione Nazionale Piccoli Comuni Italiani e Sindaco del Comune di Marsaglia (CN), spiegherà le ragioni per cui non condivide il fine di questa proposta. Accanto alla Biglio siederà Vito Burgio, consulente dell’Associazione, e sono stati invitati a partecipare Sindaci, Amministratori del comprensorio e componenti della deputazione regionale.

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