Olio di oliva, sequestrate 2 mila tonnellate di finto made in Italy

Con gli arrivi di olio dalla Grecia che nel 2015 sono cresciuti del 634 per cento è positiva l’operazione condotta dall’Ispettorato repressione frodi (ICQRF) che ha portato alla scoperta di oltre 2.000 tonnellate di extravergine di oliva proveniente dal paese ellenico e della Spagna falsamente fatturato italiano, per un valore di oltre 13 mln. Il blitz che vede otto persone indagate per frode agroalimentare e reati fiscali.

Il complesso sistema di frode prevedeva il ruolo di imprese “cartiere” pugliesi e calabresi che emettevano falsa documentazione attestante l’origine nazionale di olio extravergine di oliva, in realtà spagnolo e greco, che, attraverso triangolazioni documentali, arrivava agli imbottigliatori già designato come Made in Italy, pronto per il confezionamento e la distribuzione sul mercato. L’operazione dell’Ispettorato conferma l’allarme lanciato dalla Coldiretti sul moltiplicarsi di frodi, con gli oli di oliva importati che vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri, a danno dei produttori italiani e dei consumatori. E una ulteriore spinta alle truffe potrebbe venire dal via libera di un ulteriore contingente di 35mila tonnellate di olio tunisino a dazio zero approvato dalla Commissione internazionale del Parlamento Europeo.

L’olio di oliva è un settore strategico del Made in Italy con circa 250 milioni di piante su 1,2 milioni di ettari coltivati, con un fatturato del settore stimato in 2 miliardi di euro e con un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate.

 

 

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