Gli imprenditori siciliani chiederanno risarcimenti per il crollo del viadotto Himera

Senza dubbio la bretella aperta ieri, che sostituirà un breve tratto di A19, agevolerà la viabilità di chi deve spostarsi da una parte all’altra della trinacria. I sette mesi che sono intercorsi tra il crollo del viadotto Himera e l’apertura della bretella sostitutiva hanno provocato non solo disagi ma anche danni all’economia e alle aziende siciliane. Proprio per questo oggi alle ore 11.30, ADICONSUM PA-TP, CIFA Sicilia, CONFCOMMERCIO PALERMO, CONFINDUSTRIA PALERMO, CONFARTIGIANATO PALERMO, CISL PA-TP, con l’assistenza dell’Avv. Alessandro Palmigiano e ‪#‎ADESSOBASTA‬, con l’assistenza degli Avv.ti Francesco Leone e Simona Fell, siederanno al tavolo di mediazione richiesto presso l’organismo ADR Notariato di Palermo, con ANAS, Presidenza ed Assessorato Territorio ed Ambiente della Regione Siciliana, Ministero delle Infrastrutture e Dipartimento Protezione Civile per chiedere i danni per i loro associati.
Molte delle imprese associate alle sigle firmatarie hanno avanzato richieste risarcitorie, con danni stimati mediamente in euro 100.000 per ognuna delle imprese che hanno già prodotto documentazione in tal senso. All’indomani dall’apertura della bretella, che non è senz’altro una soluzione, ma che dovrebbe ridare un po’ di ossigeno all’economia siciliana, le associazioni sperano che il buon senso prevalga e la richiesta di risarcimento, che al momento è più simbolica che sostanziale , rispetto ai danni materiali e di immagine che le oltre 700mila imprese siciliane e tutti i siciliani hanno subito, è anche il modo per far si che tutti coloro che ne hanno il dovere per gli enti pubblici si assumano le loro responsabilità e decidano di sedersi al tavolo per discutere non solo del risarcimento dei danni. È anche il modo per indurre chi ha le responsabilità a dare risposte concrete in merito alle soluzioni che devono con urgenza essere poste per il dramma che la Sicilia e tutta l’economia siciliana stanno subendo. La situazione della Sicilia è tornata a essere quella di 50 anni indietro e il crollo del viadotto è un ulteriore dramma dell’arretratezza infrastrutturale della Sicilia, che ormai è più arretrata di quanto si possa pensare, superata anche da alcuni Paesi dell’Africa, con indubbi danni economici e di immagine, che ci porteremo dietro ancora per parecchio tempo. Ma non si fa in tempo a parlare di risarcimenti che, anche se in maniera lieve, le aziende dovranno affrontare altri tre mesi di interruzioni autostradali dettate dai cantieri che apriranno sulla Palermo-Catania da gennaio a marzo. Le parti interessate saranno: All’altezza del viadotto Favara nei pressi di Villabate, lavori cominciati la scorsa settimana e interrotti ieri per favorire una migliore viabilità. Nella carreggiata direzione Palermo che comporterà la chiusura del tratto per 500 metri e la conseguente deviazione nella corsia direzione Catania al chilometro 3+450 e 4+030. Nel periodo compreso tra il 9 novembre e il 22 dicembre 2015 è prevista la chiusura della carreggiata in direzione Catania tra il km 3,400 e il km 4,100 e – nel periodo compreso tra l’11 gennaio 2016 e il 25 marzo 2016 – la chiusura della carreggiata in direzione Palermo tra il km 4,100 e il km 3,400.

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