Saguto e Scimeca programmavano il fallimento di Sant’Anastasia di Castelbuono

Intercettazioni pubblicate su Repubblica tra la Saguto, ex presidente della sezione “misure di prevenzione” del Tribunale di Palermo ed il prefetto Francesca Cannizzo sull’Abbazia Sant’Anastasia di Castelbuono. “Ce ne andiamo, come si chiama, aiutami, da quello tuo, al tuo feudo”. “Ah, si, Sant’Anastasia, a Castelbuono”. Per feudo la Cannizzo intende il resort nei pressi di Castelbuono, bene precedentemente sequestrato dalla Saguto nel 2011 all’imprenditore Lena, sotto processo per essere il prestanome di Bernardo Provenzano, successivamente assolto perché il fatto non sussiste. Il resort attualmente risulta ancora nella disponibilità dell’amministrazione giudiziaria che ha come affidatario Alessandro Scimeca. Il bene non è stato riconsegnato al legittimo proprietario e Scimeca con la Saguto, ancora in pieno controllo del bene, hanno parlato di operazioni che eviterebbero responsabilità civili. La Saguto, definendo l’operazione come una “truffetta” ha proposto una scissione di ramo d’azienda col fine di far fallire la società di Lena “Quando si fa una scissione si conferisce un credito, si possono prendere dei debiti pari al valore dell’azienda. Se io conferisco Sant’Anastasia che vale 100, siccome la nuova impresa risponde solo fino al valore attribuito dei debiti, se io gli attribuisco il valore dell’azienda e gli attribuisco anche i debiti, il valore dell’azienda non esiste praticamente e quindi non risponde più dei debiti e li lasciamo tutti alle società che faremo fallire». Scimeca accoglie il suggerimento e risponde: «Vedo di fare due conti e vediamo se si può mettere in piedi”.

POTREBBE INTERESSARTI