I grani antichi palermitani invadono l’Expo

Expo 2015 immagine I grani antichi della provincia di Palermo sbarcano all’Expo di Milano, insieme alle esperienze e il lavoro di alcuni agricoltori impegnati nella salvaguardia dell’ambiente e nella tutela dei diritti e della legalità attraverso le attività agricole. Domani, 26 settembre, la delegazione palermitana della Cia (Confederazione italiana agricoltori) guidata dal presidente Antonino Cossentino, sarà prima presente al padiglione di Bologna Fiere – dove si svolge un’iniziativa sulle bioresistenze – e poi al Cluster Biomediterraneo della Regione Siciliana. Qui, alle 14,30, si terrà un incontro e degustazione per promuovere il consumo di prodotti preparati con farine derivate dalla molitura di grani antichi autoctoni. In particolare, i grani Timilia (o Tumminia), Senatore Cappelli, Nero delle Madonie e Russello. Saranno offerte in degustazione un migliaio di bruschette ottenute da questi grani e accompagnate da prodotti tipici “bio” come olio, paté di pomodori secchi e di olive, miele e confetture varie. In degustazione anche vino biologico. All’incontro-degustazione, oltre al presidente provinciale, prenderanno parte il vicepresidente Giuseppe Di Leonardo, il direttore Antonio Terrasi, poi Gioacchino Provenzano, presidente dell’Associazione Agricoltori Lioy, e il produttore Giuseppe Dongarrà.

La presenza all’expo di Milano è un nuovo passo della campagna lanciata già da qualche tempo dalla Confederazione italiana agricoltori di Palermo per rilanciare il grano duro antico siciliano, da sempre considerato un prodotto d’eccellenza che – secondo diversi studi – contiene straordinarie caratteristiche che lo rendono ideale per combattere stitichezza, problemi digestivi, pancia gonfia, disturbi intestinali, diabete e molto altro. La minore percentuale di glutine e la presenza più massiccia di sostanze grezze, sempre secondo diversi studi, favoriscono la digeribilità e abbattono il rischio dell’insorgere di intolleranze alimentari. Si tratta di razze che hanno sfiorato l’estinzione e che negli ultimi tempi si sta cercando di rilanciare, anche a fronte di un consumo sempre più “intelligente” da parte di tantissimi consumatori che vogliono abbandonare le farine lavorate.

POTREBBE INTERESSARTI