Beni confiscati alla mafia, il Csm indaga sui giudici palermitani

Non è più solo la Procura di Caltanissetta ad indagare sulla gestione dei beni confiscati alle cosche mafiose in Sicilia, che sta travolgendo il Tribunale di Palermo e la sezione Misure si prevenzione.  Ora anche il Consiglio Superiore della Magistratura ha avviato accertamenti sui magistrati palermitani coinvolti nell’indagine, aprendo un fascicolo di cui si occuperà la Prima Commissione, competente sui trasferimenti dei giudici.

La Procura nissena sta indagando su presunti “fatti di corruzione, induzione, abuso d’ufficio,“ sulla gestione dei patrimoni sottoposti a sequestro di prevenzione, e se in un primo momento i nomi degli indagati si erano ristretti all’ex presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale, Silvana Saguto, che si è dimessa dal suo incarico, il marito, e Gaetano Cappellano Seminara, che gestisce buona parte dei beni sequestrati, ora il cerchio si allarga.

Nell’occhio del ciclone ora  oltre  anche l’ex componente del Csm Tommaso Virga, ora presidente di sezione nel tribunale, e il pm della Dda di Palermo Dario Scaletta, e Lorenzo Chiaromonte, giudice della sezione misure di prevenzione.

 

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