Viadotto Himera, non c’è ombra delle ruspe

Dura critica del Movimento Cinque Stelle nei confronti di chi doveva provvedere alla costruzione della bretella che andrà a sostituire il viadotto Himera. “Dovevano essere 90 e già ne hanno bruciati 3” comincia così il comunicato del movimento di Beppe Grillo che continua “A onor del vero ci sembra troppo poco per portare a compimento la bretella che il governo ha assicurato di completare entro 3 mesi. Noi contiamo i giorni”.
Il M5S all’Ars torna sulla questione autostrada, dopo gli ennesimi annunci del governo Crocetta che rischiano di fare la fine di tutti quelli precedenti fatti in ogni settore.
“Crocetta – dicono i deputati – in conferenza stampa venerdì scorso ha annunciato che quella stessa giornata partiva il cantiere, peccato che, come sempre accade con questo disastrato governo, fatti e parole viaggino in direzione diametralmente opposte”.

Intanto sono circa 50.000 le auto che hanno percorso “via dell’onestà”, la trazzera finanziata dal M5S per bypassare l’interruzione dell’autostrada, in attesa che il governo si svegliasse dal letargo.
“Si tratta di stime attendibili – dicono i parlamentari M5S – che ci ha fornito il sindaco di Caltavuturo. A dispetto di tutte le Cassandre, la strada ha retto benissimo l’impatto del sostenuto traffico vacanziero e con commenti più che lusinghieri di coloro che l’hanno sperimentata. E’ più che evidente che le critiche che sono arrivate dal governo e dalla maggioranza erano mosse da invidia o stizza, come del resto dimostra il fatto che la trazzera venga percorsa costantemente dalle auto blu e il fatto che la strada volesse realizzarla proprio l’assessorato diretto da Pizzo, da colui, cioè, che più ferocemente l’ha criticata. dipingendola come pericolosissima. C’è una lettera che lo prova”.
Su via “dell’onestà” oltre alle critiche interessate non sono mancati controlli. “Diciamo che è stata vivisezionata sotto tutti i punti di vista. E’ giusto che sia così, vorremmo però che la stessa attenzione da parte di tutti, stampa compresa, fosse dedicata a tutte le infrastrutture siciliane. Se così fosse, forse, non avremmo una viabilità che definire da terzo mondo è quasi un eufemismo”.

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