
Al grido di vogliamo le mani libere è stato tagliato il nastro della regia trazzera di Caltavuturo, definita la strada degli “incazzati”, realizzata con il denaro risparmiato dagli stipendi dei parlamentari del Movimento 5 Stelle. La strada torna a unire i due lembi di Sicilia che erano stati separati ad aprile, dopo il crollo del pilone del viadotto Imera dell’autostrada A19 Palermo-Carania. Non p
oche sono state le polemiche che hanno preceduto l’inaugurazione dell’opera. “Nei giorni scorsi l’assessore regionale alle infrastrutture Pizzo aveva affermato che la trazzera fosse pericolosa, oggi con la sua inaugurazione stiamo assistendo alla rivincita del territorio – ha detto il sindaco di Caltavuturo Giannopolo – adesso il nostro paese torna a
d essere collegato col resto della Sicilia”. Alle parole del primo cittadino caltavuturese fanno eco le dichiarazioni del deputato regionale pentastellato Cancellieri. “Le alte sfere della politica regionale sono rimaste mute innanzi ai problemi della gente – ha detto l’onorevole a cinque stelle – noi abbiamo voluto dare una risposta co
ncreta ai cittadini.
Adesso dobbiamo fare pressing per raggiungere al più presto la soluzione definitiva. Le polemiche sono alimentate da chi teme il nostro modo di fare politica”. Eppur si muove diceva Galilei e oggi per la Sicilia qualcosa si è mosso.