Tra progetti e proteste l’area industriale di Termini Imerese sprofonda sempre più nel degrado

Termini Imerese
Termini Imerese

Torna a far parlare di se l’interporto di Termini Imerese, l’appalto per il più grande della Sicilia occidentale è stato aggiudicato ma i lavori non sono stati ancora avviati per mancanza di risorse da parte della società Interporti Siciliani. La società si trova attualmente davanti ad un bivio: o la ricapitalizzazione della da parte della Regione Siciliana o lo stato di liquidazione. Nel primo caso si potrebbe procedere con l’opera, ultimandola in tre anni, nel secondo caso si assisterebbe al fallimento del progetto. La parola definitiva si spera di averla nella prossima assemblea dei soci il 21 luglio. Il progetto parte dal 2009 quando ci fu l’approvazione da parte del Cipe del progetto preliminare, nel 2011 fu pubblicato il bando sulla gazzetta ufficiale dell’Unione europea e della Repubblica Italiana, mentre nel settembre del 2013 è stata aggiudicata la gara ad un gruppo di imprese capitanato dalla Tecnis Spa. L’interporto dovrà sorgere nell’area compresa tra il porto di Termini Imerese e il fiume Imera, una infrastruttura che punta a diventare il punto d’attrazione di numerose attività produttive dell’intera Sicilia occidentale, ma tutto ciò ancora rimane bloccato e l’area industriale di Termini Imerese precipita sempre più in uno stato di degrado, tanto da indurre ad una protesta il consigliere termitano del Pd Urbano, che si è incatenato davanti ai cancelli della Bienne Sud per dire no al degrado dell’area industriale.

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