Due sere fa vi avevamo parlato dell’incendio che è divampato in tre punti diversi della SS 643, l’unica via che dopo il crollo del viadotto Himera collega la Sicilia da nord a sud. Il primo rogo, come vi avevamo anticipato è divampato a San Cono, la temperatura rovente ha favorito l’avanzare delle fiamme e soltanto la bravura dei Vigili del Fuoco ha circoscritto l’incendio impedendo di coinvolgere case e persone. Una Sicilia a costante rischio incendi non può non avere ancora adottato un piano antincendio che doveva entrare in vigore il 15 maggio, in più s’è messa a rischio l’unica arteria che sostituisce l’A19, via che se bloccata, avrebbe causato ingenti danni all’economia siciliana.
A proposito del viadotto Himera, oggi ha parlato della questione il Sottosegretario Delrio che, al question time della Camera ha ribadito la l’intenzione di cominciare i lavori per i primi di agosto continuando il suo intervento sottolineando come, per limitare i disagi, sono stati introdotti esenzioni dal pedaggio e molte merci sono state trasferite al trasporto via mare. Tornano sull’argomento anche i grillini che, soddisfatti della loro Trazzera, accusano di speculazione gli enti interessati a ricostruire il viadotto Himera. I deputati regionali del M5S sono convinti del fatto che la famosa bretella ANAS sorgerà su un ettaro di territorio il cui costo graverà cospicuamente sulle tasche dei cittadini siciliani. I grillini hanno scritto in una nota: Il piano particolareggiato di esproprio, interessi compresi, porta una valutazione dell’appezzamento da espropriare, che, eventuali interessi compresi, si aggira intorno ai 240 mila euro (236 per l’esattezza), una somma spropositata per i terreni di quella zona, il cui valore, nel migliore di casi, non dovrebbe superare le poche migliaia di euro”. I presupposti della tipica querelle siciliana ci sono tutti, dopo il ritardo le accuse di speculazione, il tutto a farne sempre le spese sono i siciliani.
Giacomo Lombardo