Amministrative 2015, a Pollina il risultato non è questione di feeling

L’elezione del sindaco di Pollina è stata una questione numerica: con uno scarto di 38 preferenze a spuntarla è stata Magda Culotta. Hanno votato 2195 elettori, i due candidati a sindaco hanno ottenuto rispettivamente 923 e 885 voti. Cinque anni fa, quando Magda non era deputato, lo scarto fra le due compagini era stato di 220. Dietro le leggi dei numeri lampeggia la verità di un paese spaccato a metà. Anzi, di due paesi: da un lato Pollina confermatasi roccaforte del candidato di sinistra, dall’altro Finale, dove a votare sono state 1375 persone e Sarrica ha avuto comunque la meglio. Una testimonianza della spaccatura è stato il Piazzale Torre, lì la festa infatti non è mai iniziata.
L’elezione del sindaco è stata una questione di vittoria: della lista Democrazia, Progresso e Libertà perché ha dimostrato la grande abilità di farcela ancora. Dall’altra parte un gruppo di persone che sulla carta si era messo in testa di battere al voto un deputato nazionale e tentare la vera rivoluzione solo con le proprie idee. La storia però non la fanno i “se” e questa dice che il 2 giugno 2015 Magda Culotta è diventata il sindaco di Pollina per la seconda volta, ma dice anche che durante la battaglia per la riconferma della carica, la sua poltrona ha trePollinamato forte e costantemente.
A far riflettere deve essere l’elevato numero di schede prive di preferenza per il primo cittadino. Molta gente non ha voluto scegliere il sindaco che lo rappresenterà per i prossimi cinque anni. Non lo ha fatto perché Pino Sarrica non piaceva e Magda Culotta non convinceva. Non lo ha fatto perchè era l’unico modo per ribellarsi a una politica che ha cercato il cambiamento, ma è ricaduta nelle solite vecchie logiche.
L’elezione è stata anche una questione di scaramanzia. Davanti al seggio è rimasta una pioggia di peperoncino rosso arricchita da un pò di sale gettato qua e là, prima che i supporter del neo sindaco partissero alla volta di Pollina per cacciare definitivamente il bruciore di una sconfitta scongiurata. Gli amici della Culotta per etichettare col proprio stile la vittoria hanno ritenuto opportuno immortalarla mentre era intenta a spaccare un “Pino” con un’ascia.
L’elezione del sindaco di Pollina è stata invece un successo per i giovani, finalmente impegnati in qualcosa, dopo anni di apatia. L’hanno fatto quando hanno avuto la possibilità di dire la loro e lavorare da ambo le parti per costruire fase dopo fase il desiderato cambiamento. Lo dicono i numeri che hanno visto campeggiare sia in maggioranza sia mDSC_0046inoranza ragazzi sotto i 30 anni. Una forza nuova che andrà a costituire il consiglio comunale e avrà il compito di dare una forte impronta alla prossima amministrazione. I giovani, così tanto etichettati e martoriati durante la campagna elettorale, si sono affidati nelle mani di chi ha ora il dovere di guidarli e a cui va proferito il monito di non farli allontanare dalla politica. Occorre dare la prova tangibile del reale cambio di rotta che tutti desiderano per Pollina.
A Pollina, le elezione amministrative sono state un po’ tutto, tranne che una questione di feeling.

Sofia D’Arrigo

 

 

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