
Partirà dal prossimo 15 giugno il “nuovo corso” del trasporto ferroviario sullo stretto di Messina. Un meccanismo che evitando il traghettamento dei convogli di Trenitalia, prevede che i passeggeri in arrivo a Messina e diretti nel continente scendano dal treno salendo sul traghetto a piedi per poi riprendere il viaggio a Villa San Giovanni, e viceversa. Tutto ciò a fronte di un effettivo risparmio di tempo – quello impiegato per il carico e lo scarico dei convogli sul traghetto – ma di un costo più alto dell’intera corsa (si parla di un aumento da 15 a 30 euro per una corsa da Palermo a Roma Termini).
Trenitalia ha già messo in vendita i biglietti
Per niente d’accordo con il nuovo corso il Comitato Pendolari Siciliani, che si scaglia contro l’interruzione della continuità territoriale che vedrebbe la Sicilia ancora più isolata dal resto d’Italia, e chiede l’intervento del Sindaco di Palermo e Presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando, del Governatore Crocetta e del Ministro ai Trasporti: “Che pensa di fare il Presidente Crocetta? – chiede il Presidente del Comitato Giosuè Malaponti – E il sindaco Orlando dell’aerea metropolitana occidentale, nonché presidente dell’Anci che non ha ancora preso una posizione, non solo nei confronti dei suoi concittadini, ma a difesa e tutela di tutti i Comuni siciliani che rappresenta nelle sedi istituzionali, che si vedranno tagliare fuori e definitivamente da un servizio di trasporto universale che ci finisce di allontanare dal resto d’Italia e che tra l’altro la Costituzione ci garantisce?
Nelle more di un proficuo e tempestivo intervento da parte di chi ci rappresenta, speriamo dall’altro che Ferrovie dello Stato” revochino da subito la decisione di sopprimere, a partire dal prossimo giugno, treni e navi impiegati per l’attraversamento dello Stretto, assicurando una continuità territoriale effettiva tra la Sicilia, l’Italia e l’Europa non mettendo a rischio i posti di lavoro e rafforzando il sistema di trasporto tra le due Italie”.