
Restano le lettere di licenziamento per 34 operai e 12 impiegati della Cefalù 20 scarl, la società che ha come incarico la costruzione del raddoppio ferroviario Fiumetorto-Ogliastrillo. L’incontro tra i rappresentanti dei comuni di Cefalù, Campofelice di Roccella e Termini Imerese, schierati a favore dei lavoratori e i rappresentanti della società, che come motivazione ai licenziamenti ha dato l’aumento dei costi e lo smisurato lasso di tempo intercorso tra l’aggiudicazione dell’appalto e la consegna del cantiere, non ha portato ad alcuna conclusione, se non il blocco della vertenza.
In più, ad impensierire i sindacati c’è anche la possibile incompiuta dell’opera, arrivata in seguito al contratto rescisso dalla Cefalù 20 con l’azienda affidataria Mdm. I sindacati, inoltre, hanno ricordato che questa è stata la seconda rescissione in poco tempo, la prima aveva riguardato la Cosedil, e che riservano seri dubbi riguardo alla consegna dei lavori secondo il programma delle Ferrovie (2015). Istituzioni e società con difficoltà d’intesa e la paura dei sindacati, lasciano intendere un futuro oscuro per queste 46 famiglie in un territorio che ha bisogno di tutt’altro che di licenziamenti.
Giacomo Lombardo