Nel corso della notte il Nucleo Investigativo dei Carabinieri, la Squadra Mobile ed il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Palermo, hanno eseguito una vasta operazione antimafia che ha portato all’arresto di una trentina di persone, ritenute responsabili di associazione mafiosa, estorsioni e rapine.
Numerose le vittime che, superando il muro dell’omertà, hanno ammesso di essere state costrette a pagare il pizzo. In cella, per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso anche un consigliere del comune di Palermo.
L’indagine è il frutto di sviluppi investigativi dell’operazione ”Apocalisse”, che durante lo scorso mese di giugno aveva portato a 95 arresti, con la scoperta dei capi e degli affiliati dei mandamenti di Tommaso Natale e di San Lorenzo.
Il consigliere comunale finito nel mirino degli inquirenti è Giuseppe Faraone, 69 anni, eletto in città nella lista “Amo Palermo”, e contro cui il comune sta già prendendo provvedimenti, decidendo anche di costituirsi parte civile nel procedimento che avrà origine dall’arresto. Secondo le fonti, Faraone avrebbe chiesto soldi ad un imprenditore per contro dei boss.