La voce del Tempietto

13-a-Timpano-del-tempietto-Salvatore-benedicente-Giovanni-dal-BrinaCarissimi devoti del SS. Salvatore, rivolgo a tutti voi l’invito di elevare al Signore i nostri ringraziamenti per i tanti benefici elargiti alla nostra città. Gesù Cristo è il Salvatore del mondo, è il Figlio di Dio. Egli è il nostro Redentore. Solo tramite la sua misericordia e la sua grazia chiunque può essere salvato. Gesù Cristo ci salva dal peccato e dalla morte.
Come sempre siamo chiamati a contemplare la bellezza del Suo volto e ad elevare a Lui la nostra preghiera di lode e ringraziamento: «Nel profondo del mio cuore sento il desiderio di cercare il tuo volto, contemplarlo e lasciarmi stupire. Il tuo volto, Signore, io cerco (Sal. 26)».
Forse per molti la data del 5 febbraio non riveste alcun significato. Pochi, ma attenti, i Cefaludesi che ancora oggi ricordano con devozione questa ricorrenza. Il 5 febbraio del 1783 un forte terremoto sconvolgeva le coste della Sicilia e della Calabria provocando tanto dolore. A Cefalù, grazie all’intervento miracoloso di Gesù Salvatore, invocato dalla popolazione, fu sventata la catastrofe.
Vogliamo dunque attribuire a questa data il significato di “giornata di ringraziamento” non soltanto per mantenere il legame con il passato ma per crescere e maturare nella fede in Gesù Salvatore. Sta scritto infatti: «Svegliati, o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà (Ef. 5,14)».
Con fiducia ci rivolgiamo al SS. Salvatore perché sia Lui con la sua grazia a guidare i nostri passi su strade di pace e progresso nella speranza che dia a questa città un nuovo slancio per una effettiva crescita e sviluppo. Ricordiamo le parole che recitiamo nella Coroncina al SS. Salvatore: «Quando le forze occulte della natura hanno fatto sussultare le città seminando la morte, quando le epidemie hanno fasciato di lutto intere regioni, Tu o Gesù Salvatore hai proteso la tua mano a difesa e protezione della nostra città». Anche noi, come figli, vogliamo andare incontro al Signore, con animo grato e riconoscente per la sua infinita misericordia. Così, temprati nello Spirito, faremo ritorno a casa contenti di aver goduto un momento forte nella nostra vita di cristiani e devoti.
Accogliamo dunque l’invito che Cristo ci rivolge ogni giorno: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati ed oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero (Mt 11, 28-30)». Di Parrocchia SS. Salvatore alla Torre.

P Luigi Carucci

POTREBBE INTERESSARTI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *