Sicilia, il patto di stabilità blocca 302 milioni di euro: “paralizzante palude tecnocratica”

“È indispensabile procedere rapidamente a una modifica realmente efficace delle regole del patto di stabilità interno, in modo da superare in senso semplificativo la paralizzante palude tecnocratica, ha dichiarato il ancepresidente di Ance Salerno Antonio Lombardi, che chiede “subito la certificazione automatica dei debiti” e “una riforma che sia in grado di  premiare le imprese e le Pubbliche Amministrazioni virtuose”.
Ammontano a 302 milioni di euro (6,1% del totale nazionale) le risorse di cassa degli Enti Locali della Sicilia bloccate a causa del patto di stabilità. E’ quanto rilevato in un’analisi dell’Ance (Associazione nazionale Costruttori edili) la quale evidenzia che la Sicilia si colloca al secondo posto fra le regioni dell’Obiettivo Convergenza, preceduta soltanto dalla Campania con 482 milioni di euro. Complessivamente le risorse ferme nelle casse degli Enti Locali in in Italia ammontano a 4 miliardi e 950 milioni di euro.

I vincoli del patto di stabilità sono, a detta dell’Ance, principale causa del ritardato pagamento dei crediti vantati dalle imprese del settore nei confronti dei comuni. Il totale del debito residuo è, ad oggi, di ben 11 miliardi di euro. Sempre per l’associazione, l’allungamento dei tempi di pagamento è inoltre determinato da una generale inefficienza della P.A. e dalle critiche condizioni finanziarie dei comuni, in particolare a causa del mancato trasferimento dei fondi da parte di altri enti o per la carenza di risorse di cassa.

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