Scontri un aula consiliare dopo le due di notte: la maggioranza messa sotto scacco dall’opposizione

Crolla la maggioranza in aula consiliare. E’ con otto voti a favore e sei contrari che viene approvato l’atto di indirizzo, rivolto al Sindaco e alla Giunta comunale, per il compimento di ogni atto utile ad avviare laConsiglio Comunale
procedura per la realizzazione della Casa-famiglia per anziani “Scicolone”.
La politica torna protagonista a Sala delle Capriate con una maggioranza ormai sempre più debole ed un’opposizione che, al termine di un periodo di assenza dai lavori consiliari, ritorna in aula con grinta e mette in difficoltà la compagine di Lapunzina. C’è chi, fra i consiglieri di maggioranza rimasti in aula, ha voluto motivare l’allontanamento dei “compagni di squadra” (presenti ad inizio seduta) con giustificazioni di carattere personale, vista anche la tarda ora raggiunta. Dall’opposizione d’altronde, se anche il Partito democratico è rimasto al completo, sono arrivati diversi attacchi all’Amministrazione, rea di sottovalutare il problema politico che sta attraversando.
“Il Sindaco non ha più la maggioranza” ha  dichiarato con enfasi il consigliere Riggio al termine dell’ultimo punto all’O.d.G. trattato in consiglio ieri notte.

In merito alla Casa-famiglia per anziani “Scicolone”, argomento  prodromico per le conseguenze di cui sopra, promotore del punto è stato il consigliere Riggio. Egli, dopo aver ricordato che la donazione – l’atto notarile riporta la data del 28 giugno 2010 – è ormai avvenuta oltre tre anni fa, ha ribadito come sia ormai obbligo “morale” del consiglio determinarsi in un senso o nell’altro. Secondo il vice-Presidente del Consiglio infatti, bisogna comprendere la reale volontà dell’Ente, dal momento in cui molte delle criticità evidenziate, finora fuori dalle sedi istituzionali, dall’Amministrazione apparirebbero in realtà come delle problematiche facilmente risolvibili (è questo il caso della clausola che riguarda l’intitolazione di una strada ad un familiare della “filantropa”)  o dei veri e propri “fake problems”: a tal proposito il promotore ha sottolineato la necessità, per il soggetto privato, di una clausola come quella riguardante il vincolo decennale entro il quale la donatrice del terreno ha pieni diritti di richiedere la revoca.

Il Primo cittadino, prendendo la parola, ha quindi replicato dichiarando di aver già intrattenuto rapporti di collaborazione con la signora Scicolone e con l’architetto Leandro Parlavecchio (responsabile del progetto di un albergo nella zona indicata) e di attendere inoltre il completamento degli studi di fattibilità sul progetto da parte dei funzionari comunali. In merito alle prime verifiche, Lapunzina ha ribadito come già in data 28 agosto il Responsabile Settore Lavori Pubblici, Ing. Joseph Duca, in seguito a sua esplicita richiesta, aveva fatto pervenire una risposta nella quale sottolineava come, insistendo il terreno indicato su una zona Q2 (destinazione verde-agricolo), per la realizzazione di una tale struttura si necessiterebbe di un apposito Decreto dell’Assessore Regionale per il Territorio, previa deliberazione “motivata” dei due terzi del Consiglio comunale (è necessario infatti riconoscere il preminente interesse pubblico), parere favorevole del CRU e dell’Assessore Regionale ai Beni Culturali.

E’ a questo punto che sono scaturiti gli attacchi all’Amministrazione: “non vi è la volontà politica di realizzare tale struttura” ha dichiarato il consigliere Cassata (Forza Italia per Cefalù). Lo stesso consigliere Riggio ha rincarato la dose, sostenendo che alcune delle problematiche o criticità evidenziate dal Primo cittadino siano in realtà dei tentativi messi in atto al fine di non realizzare tale struttura.

Se anche è risultato appassionato l’intervento del consigliere Tumminello (Pd) il quale ha accusato la precedente di amministrazione – rea di non aver effettuato, preliminarmente alla donazione, alcuno studio di fattibilità – di aver fatto un uso scorretto del concetto della solidarietà, l’atto di indirizzo approvato da un’opposizione numericamente più forte della maggioranza in aula, conteneva al suo interno dichiarazioni nelle quali si riconosceva il grave disimpegno e la superficialità dell’Amministrazione nei riguardi del tema trattato.

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