Riparte la stagione di caccia in Sicilia: insorgono gli animalisti

Riparte da oggi, 1 settembre, la stagione della caccia in Sicilia. Dal 1 al 14 settembre sarà possibile cacciare il coniglio selvatico, la tortora ed il colombaccio. La stagione di caccia vera e propria inizierà dal 15 cinghialesettembre per concludersi il 30 gennaio del prossimo anno.

Si tratta, rispetto agli scorsi anni, di un anticipo di ben 2 settimane per alcune specie di animali. La scelta ha immediatamente scatenato le polemiche delle associazioni animaliste e ambientaliste, con Wwf in testa. Il decreto emanato dall’Assessorato competente prevede che i cacciatori siciliani possano esercitare l’attività fino ad un massimo di tre giornate settimanali a scelta, esclusi i giorni di martedì e venerdì, nei quali l’esercizio dell’attività è vietato, da un’ora prima del sorgere del sole fino al tramonto.


Destinato a creare polemiche, invece, è l’ampliamento della mobilità venatoria. Con le nuove regole un cacciatore potrà muoversi non più fra due ma fra quattro ambiti territoriali inseguendo così le prede migratorie.
Gli animalisti hanno già puntato il dito contro il decreto, sostenendo che la stagione di caccia appena annunciata determinerà una “strage annunciata” e ritenendo che “la stagione venatoria in Italia non rispetta mai le Leggi e le Direttive Europee”. Forti le accuse degli ambientalisti “Oltre settecentomila cacciatori regolari e altrettanti di irregolari (bracconieri) rappresentano esattamente il grado di inciviltà del nostro Paese. Purtroppo, hanno dalla loro parte il fatto che sono meglio organizzati di quell’87% degli italiani contrari alla caccia (dati Eurispes 2013) e riescono ad ottenere le regole che vogliono tenendo letteralmente in ostaggio gli uffici caccia regionali e provinciali”.

Contro il decreto si è scagliato in particolare Ennio Bonfanti, coordinatore per la Sicilia delle guardie venatorie volontarie del Wwf: Il decreto dell’assessorato regionale all’agricoltura è una truffa, un atto “salva-bracconieri” scandalosamente emanato a poche ore dall’apertura (anticipata!) della caccia in Sicilia, per evitare che possa essere impugnato al TAR. Con questo decreto, ogni cacciatore potrà abbattere 15 colombacci al giorno. ”Considerato che in Sicilia operano circa 40mila doppiette, se ne ricava che per domenica è stata legalizzata l’uccisione di almeno 600mila colombacci!”.

C’è infine chi, come Walter Caporale, presidente degli Animalisti italiani, si concentra sull’aspetto che riguarda i controlli: “I cacciatori hanno a loro vantaggio lo scarso controllo. Nessuno potrà mai controllare che questi signori rispettino le leggi, facciano una corretta compilazione dei tesserini, si attengano a tutte le prescrizioni previste dai Calendari Venatori. Sono troppo pochi coloro addetti al controllo e una volta a caccia fanno ciò che vogliono. Per cui non ci aspettiamo che vadano a caccia solo di cornacchie in preapertura: faranno fuori tutto quello che vedranno passare! Ed uccideranno animali ma anche turisti, campeggiatori, cercatori di funghi o tartufi, amanti della montagna: 50 uomini morti solo nella precedente stagione, insieme ad almeno 100 milioni di animali: una strage silenziosa, vergognosa, indegna di un Paese civile“.

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