L’Etna Patrimonio Mondiale dell’Umanità

Una grande soddisfazione per l’Italia è giunta nelle scorse ore, grazie all’Unesco che ha dichiarato l’Etna patrimonio mondiale dell’umanità, inserendo il vulcano nella lista dei siti di maggiore rilievo ambientale e culturale nel mondo.  Un importante riconoscimento che valorizza il nostro territorio e ne rappresenta un significativo traguardo, ad oggi sono infatti 962 i siti iscritti in 157 Paesi.

Il Comitato, riunitosi nella sua sessione annuale a Phnom Penh in Cambogia, ha definito il vulcano come uno tra i più “emblematici e attivi del mondo”. La sua storia ha un’attività conosciuta da almeno 2.700 anni, tra le più documentate, che continua ad influenzare la vulcanologia attuale.

“I crateri della vetta,” – scrive l’Unesco – “i coni di cenere, le colate di lava, le grotte di lava e la depressione della valle del Bove fanno dell’Etna una destinazione privilegiata per la ricerca e per l’istruzione. La sua notorietà, la sua importanza scientifica e i suoi valori culturali e pedagogici sono d’importanza mondiale”.

 “È una splendida notizia per l’Italia” – ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando “un meritato premio al profondo impegno del Parco dell’Etna e del ministero dell’Ambiente a sostegno della candidatura del vulcano siciliano a patrimonio mondiale dell’umanità”.

Tra gli altri luoghi inseriti nella stessa sessione dall’Unesco nel patrimonio mondiale dell’umanità, il Tian Shan, la grande catena montuosa cinese che include la vetta della Vittoria Peak, alta 7.439 metri, e il Namib Sand Sea della Namibia, un deserto costiero unico al mondo che comprende vaste aree di dune influenzate dalla nebbia, su una superficie di oltre tre milioni di ettari.

Votato all’unanimità, il riconoscimento rappresenta tra l’altro una straordinaria possibilità di incrementare il turismo in Sicilia.

 

Valentina Nicastro

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