Un siciliano nello spazio

Luca Parmitano, 36 anni, catanese, papà di due bambine e da sempre un sogno: diventare astronauta.

Un sogno diventato realtà alle 22.31 del 28 maggio quando, a bordo della navetta russa Soyuz TMA-09M, viene lanciato sullo spazio dalla stessa rampa, nelle steppe del Kazakhstan, da cui il 12 aprile 1961 partì Jurij Gagarin. Destinazione: Stazione Spaziale Internazionale.

“Expedition 36-37” è lo stemma generale della missione di Parmitano, ribattezzata “Volare” in omaggio alla celebre canzone italiana “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno. Un nome decisamente emblematico che, se da una parte evoca e ricorda la canzone italiana probabilmente più famosa al mondo, dall’altra rimanda al grande sogno tutto italiano di volare in orbita.

Parmitano, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea e pilota sperimentatore dell’Aeronautica Militare, resterà nello spazio 166 giorni, durante i quali effettuerà 20 esperimenti scientifici insieme all’equipaggio composto dal comandante russo Fyodor Yurchikhin e dall’astronauta statunitense della Nasa Karen Nyberg. Sarà il primo italiano a compiere una passeggiata nello spazio ad un’altezza sopra la Terra tra i 278 e i 460 Km. Non solo, avrà anche la possibilità di accendere un “fuoco” nello spazio per verificare il comportamento di combustibili e biocombustibili.

“Ciao mamma”, le prime parole dell’astronauta una volta entrato, dopo sei ore di volo, nella Stazione Spaziale in completa assenza di gravità. Entusiasta e convinto che “sei mesi non saranno mai abbastanza”, ha dichiarato di sentirsi in un sogno, quel sogno che lo ha accompagnato fin da bambino.

Una grande soddisfazione per l’Italia che con questa missione, nata da una collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Italiana e la Nasa, mira a promuovere il futuro dell’esplorazione spaziale in Europa.

 

 

Valentina Nicastro

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