I teatri comunicano i licenziamenti del personale

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Malgrado si fosse sperato a lungo l’arrivo di nuovi fondi e la possibilità di azioni concrete da parte della Regione per scongiurare il rischio chiusura, i teatri privati gettano la spugna e annunciano la necessità del licenziamento di tutto il personale per la mancanza di fondi, dovuta al taglio di risorse pubbliche destinate alle attività culturali.

“I teatri privati hanno detto basta e in una nota diffusa ai sindacati hanno comunicato l’intenzione di licenziare tutto il personale in servizio, circa 300 persone, alla fine della stagione in corso e aggiungono, di essere seriamente preoccupati sulla fattibilità della realizzazione dei cartelloni programmati per la prossima stagione. La ricaduta economica sul territorio sarà catastrofica”.

Ad annunciarlo in una nota sono Francesco Assisi Segretario Fistel Cisl Palermo Trapani e Michele De Luca il coordinatore degli Spettacoli per la Fistel. “La concretizzazione di questo piano, porterebbe alla paralisi di un indotto in cui trovano occupazione migliaia di operatori fra attori, artisti, musicisti, danzatori, cantanti e maestranze tecniche. Una grande sconfitta per una Regione con un tessuto sociale a rischio come il nostro e soprattutto una ‘regressione socio-culturale’ che nella pesante ricaduta sul territorio mette a rischio ogni tipo di valori sociali e morali. L’assenza di interventi programmatici, il pesantissimo taglio di risorse pubbliche destinate ai Teatri privati, l’emissione di una circolare Regionale che di fatto annulla la possibilità di acquisto di spettacoli e produzioni da circuitare sul territorio siciliano, il ritardo nel trasferimento dei fondi stanziati da parte delle pubbliche amministrazioni (che produce enormi interessi passivi che annullano di fatto parte dei finanziamenti), la mancanza di trasparenza nei criteri di assegnazione dei contributi, la mancanza di una progettualità che porti stimoli, l’interesse di sponsor ed investitori privati, sono i fattori in cui ricercare la causa del fallimento dell’intero sistema teatrale”. “Il momento è arrivato” – aggiungono –  “ne abbiamo dato avvertimento in questi ultimi mesi ponendo l’accento sulla profonda crisi che il settore Spettacolo dal Vivo, un settore ampio composto da migliaia di operatori che prestano la loro professione non solo nei teatri pubblici, ma anche nelle realtà teatrali private. Chiediamo con forza un impegno alla Regione e a chi amministra i Comuni nel cui territorio si trovano le istituzioni Teatrali. Più di tutti il sindaco Leoluca Orlando, che ha costruito un’intera campagna elettorale sulla cultura e su come questa possa essere garanzia di sviluppo e rilancio economico e sociale per Palermo; concetto ribadito nel momento in cui ha candidato questa città fra le Capitali Europee della Cultura, proprio lui a cui riconosciamo capacità ed interesse, non deve dimenticare di essere di fatto il garante istituzionale in un percorso di risanamento, rilancio e soprattutto nella ricerca di sponsor privati e di risorse aggiuntive” – concludono Assisi e De Luca.

Difficile ribadire la necessità di dover intervenire per fermare il fallimento dell’intero patrimonio culturale siciliano.

E si chiude il sipario.

 

Valentina Nicastro

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