A vent’anni dal delitto, Padre Pino Puglisi sarà beato

Vent’anni sono passati dall’assassinio per mano mafiosa di Padre Pino Puglisi, ucciso il giorno del suo 56esimo compleanno in piazza Anita

Padre Puglisi
Padre Puglisi

Garibaldi a Palermo. La causa di beatificazione cominciata solamente cinque anni dopo la sua scomparsa ha avuto nuovo vigore nel giugno scorso quando Benedetto XVI ha riconosciuto il martirio del sacerdote “in odium fidei”, che esonera dalla necessità di provare un miracolo compiuto con la sua intercessione. Ora il processo si conclude e Giuseppe Puglisi sarà proclamato beato il 25 maggio, dopoche lo scorso 15 aprile la sua salma è stata traslata dal cimitero di Sant’Orsola alla Cattedrale. La sua lotta contro le famiglie mafiose palermitane prende corpo nel 1990 quando il suo incarico sacerdotale lo porta nel quartiere Brancaccio, dove attraverso l’educazione e l’aggregazione giovanile tenta di trascinare i ragazzi lontano dall’influenza criminale della famiglia Graviano.

Il centro “Padre Nostro” da lui inaugurato qualche mese prima della sua morte e anch’esso vittima, come il suo fondatore, dell’avversione e delle minacce mafiose rimane fervida testimonianza del suo impegno sociale. Nell’ottica di questo suo attivismo nel sociale, nelle settimane precedenti il suo assassinio aveva organizzato l’arrivo nel suo quartiere del presidente della Commissione parlamentare antimafia Luciano Violante.Sarà infatti proprio questa sua “evangelizzazione alla giustizia” a portarlo alla sua esecuzione per mano di Salvatore Grigoli e Gaspare Spatuzza con un colpo di pistola alla nuca dopo una lunga serie di minacce di cui “3P” non aveva fatto parola con nessuno. I responsabili del suo assassinio, sicari e mandanti sono stati tutti arrestati e condannati: Le indagini chiarirono che i mandanti dell’omicidio furono i capimafia Filippo e Giuseppe Graviano. Quest’ultimo fu condannato all’ergastolo il 5 ottobre 1999, mentre il fratello Filippo, dopo l’assoluzione in primo grado, fu condannato in appello all’ergastolo il 19 febbraio 2001. Condannati all’ergastolo dalla Corte d’assise di Palermo anche Gaspare Spatuzza, Nino Mangano, Cosimo Lo Nigro e Luigi Giacalone, gli altri componenti del commando che aspettò sotto casa il prete.
Quello di Padre Pino Puglisi è un delitto che lasciò tutti sgomenti, perché come scrive la Repubblica di vent’anni fa “E’ la prima volta che Cosa Nostra uccide un sacerdote impegnato nella lotta alla mafia, è la prima volta che i sicari delle cosche attaccano militarmente la chiesa in Sicilia”. Don Giuseppe Puglisi è ricordato ogni anno il 21 marzo nella Giornata della Memoria e dell’Impegno di Libera, la rete di associazioni contro le mafie, che in questa data legge il lungo elenco dei nomi delle vittime di mafia e fenomeni mafiosi.
“Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13).

Arianna Paruscio

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