I Sindaci siciliani contro la finanziaria: tagli irragionevoli ai comuni

I Sindaci dei Comuni siciliani stanno proclamando lo stato di agitazione per protestare contro i tagli della Finanziaria regionale.

Giacomo Scala
Giacomo Scala

I Primi Cittadini intendono impugnare la Finanziaria per quanto riguarda l’addizionale all’accisa dell’energia elettrica.
Nella giornata di domani, dedicata ai festeggiamenti per l’Autonomia siciliana, nei vari municipi saranno esposte, in segno di protesta, le bandiere a mezz’asta. Si tratta di una delle iniziative più importanti fra quelle decise durante i lavori del Consiglio regionale dell’AnciSicilia.
L’AnciSicilia ha inoltre approvato un O.d.G. nel quale si richiede al Governo regionale di provvedere al riequilibrio del Fondo, portandolo almeno agli standard del 2012.

“Vogliamo ancora una volta lanciare il nostro grido d’allarme per ciò che riguarda i tagli irragionevoli al Fondo per le Autonomie locali, impoverito di circa 200 milioni di euro. Ciò, come è ovvio, mette in ginocchio non solo il sistema delle Autonomie locali, ma l’intero “sistema Paese” ha sostenuto Giacomo Scala, presidente dell’Anci Sicilia.

L’ex Sindaco di Alcamo ha inoltre spiegato che l’Anci si rivolgerà al Governo regionale per chiedere una Finanziaria che possa aiutare i Comuni siciliani ad andare avanti: “al governo regionale chiederemo, quindi, un nuovo documento finanziario che aiuti i comuni a risollevarsi, a lavorare alla luce del sole e non in trincea. Il presidente Crocetta, che in campagna elettorale si è presentato come il sindaco dei siciliani, non può ignorare questa fase drammatica e non preoccuparsi della stabilità del sistema degli enti locali. Proprio per questo motivo abbiamo già inviato al presidente della Regione una nota in cui chiediamo un incontro urgente, mentre mercoledì prossimo avvieremo un dialogo con gli assessori regionali di competenza per chiudere l’accordo sul patto di stabilità”.

Secondo l’Anci Sicilia negli ultimi 5 anni il Fondo destinato alle Autonomie Locali è stato quasi dimezzato: dai 913 milioni del 2009 si è crollati fino ai 506 del 2013 per un calo complesso del 44,5%.
Per Luca Cannata, vicepresidente AnciSicilia, “il governo regionale si assume la responsabilità di mandare al dissesto finanziario decine di comuni siciliani e soprattutto il lavoro che è stato fatto e che ha chiesto molti sacrifici ai cittadini per garantire i servizi essenziali”.

14/05/13

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