Ieri sera, al termine di una seduta straordinaria, è passata la legge che prevede la “pari opportunità”, cioè la possibilità di indicare, alle prossime amministrative, una doppia
preferenza.
La doppia preferenza consiste nella possibilità di votare un candidato maschile ed uno femminile.
La legge, fortemente voluta da governo e maggioranza parlamentare, è stata votata anche da parte del centro destra.
Il Movimento 5 Stelle ha votato contro la legge infrangendo di fatto il “Modello Sicilia”, tanto apprezzato dai grillini.
Alla base delle motivazioni del voto, riportiamo le parole di Giancarlo Cancelleri, deputato grillino: “questa norma consentirà il voto di scambio e il controllo capillare del consenso elettorale”.
Secondo i “grillini”, la possibilità di votare uomo e donne renderebbe più facile la possibilità di controllare il voto.
Dura la reazione, in linea con quella del Movimento di Grillo, di alcuni deputati del centro destra, tra i quali Santi Formica: “con questa legge Crocetta finisce per favorire la mafia”.
In verità, ciò che M5S proponeva per evitare o limitare il controllo del voto, era l’introduzione del “seggio unico” per ciascun Comune. Ciò eviterebbe la possibilità di controllare il voto grazie alla maggiore ampiezza dei dati elettorali.
D’altro canto, il capogruppo del Pd Gucciardi ha spiegato il perché questa norma non è stata inserita: “avrebbe portato con sé molti problemi organizzativi, e anche di natura penale, ad esempio, per verificare l’origine di eventuali brogli. Ma ci impegniamo solennemente ad affrontare anche questi temi già da giugno prossimo”.
Anche i rappresentanti del Partito dei siciliani durante le dichiarazioni hanno espresso contrarietà e preoccupazioni di vario tipo. Durante la votazione, gli stessi si sono astenuti.
Alla fine dei giochi, i grillini gridano all’inciucio politico, mentre da parte del Pd e della maggioranza si fanno i classici richiami al senso di responsabilità.
05/04/13