San Mauro: l’amministrazione risponde alle accuse

L’amministrazione comunale di San Mauro Castelverde, guidata dal sindaco Giuseppe Minutilla, ha risposto alle accuse rivolte negli scorsi giorni dal gruppo di minoranza “Protagonisti del territorio”, che aveva parlato di clientelismo riguardo ad una selezione che si sarebbe tenuta negli scorsi giorni nel borgo madonita. Ora l’amministrazione risponde, e vuole fare chiarezza sulla questione.

“Abbiamo letto sul vostro giornale la lettera del gruppo di minoranza che ha sollevato un polverone su un corso di formazione ideato ed organizzato da una delle tante associazioni presenti in Sicilia, che dovrebbe tenersi a San Mauro Castelverde e Cefalù nei prossimi mesi. Alcuni mesi fa – spiega l’amministrazione – l’associazione Mainstreamig Agenda di Palermo ha espresso la volontà di organizzare nel nostro paese, un corso di formazione della durata di 670 ore  chiedendoci  una collaborazione nella ricerca dei partners (scuola, albergo, ecc.). Ci siamo messi a disposizione perché anche a San Mauro Castelverde, così come avviene in altri comuni, si potesse dare la possibilità a 17 giovani di migliorare la loro professionalità. Il cosiddetto “scandalo” sarebbe dovuto al fatto che la pubblicità del corso non sia stata fatta dal comune: spetta all’Associazione al centro per l’impiego e al sito del FSE della Regione Siciliana fare la promozione dell’iniziativa. Inoltre avremmo informato soltanto i nostri sostenitori per fini elettorali (A San Mauro si voterà nel 2020, ndr).”

La maggioranza non si limita a difendersi dalle accuse, ma attacca a sua volta: “La canea mediatica – continuano – ben orchestrata da chi non si rassegna di aver perso le elezioni e da coloro che hanno sempre avuto il privilegio di essere primi e sempre informati ha scatenato accuse ridicole, fuorvianti, calunniose, frutto di un odio politico e personale. I membri dell’incauto gruppo di minoranza, così come il mancato protagonista,  costui sì professionista di clientele, si ergono a moralizzatori, dimenticando  gli scheletri che hanno nei loro  armadi. Possiamo dire che la calunnia rappresenta il loro dna.  Avremmo fatto a meno di parlarne, ma non mancheranno le occasioni nelle sedi opportune, per fare emergere lo squallore politico e personale di chi è abituato a lanciare false accuse. Pertanto  – chiosano – respingiamo con sdegno le odiose accuse del gruppo di minoranza e non consentiamo  di essere calunniati da questi calunniatori.”

 

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