Frane sulla Palermo-Catania, rimane il rischio di nuovi crolli

franacalt1Di nuovo a rischio la Palermo-Catania, a causa delle condizioni di totale dissesto idrogeologico in cui versa la zona adiacente all’autostrada lungo il corso del fiume Imera, in corrispondenza del viadotto omonimo e di altri ponti più a monte. A segnalarlo, ai microfoni dell’inviata di “Striscia la Notizia” Stefania Petyx nel servizio andato in onda qualche giorno fa, i geologi del comune di Caltavuturo, che già nel 2004 avevano individuato e segnalato agli organi competenti il pericolo di frane nella zona a ridosso del viadotto, crollata prima nel 2005 e in maniera definitiva il mese scorso, causando il crollo del pilone.

franacaltI geologi Fabio Torre e alessandro Torre, intervistati dall’inviata della trasmissione satirica, hanno confermato il rischio di nuovi crolli a poca distanza dalla porzione di terreno già franata, in particolare in contrada Arancitello, che andrebbero ad aggravare ancora di più la situazione. Il “nuovo” fronte franoso – noto in realtà già dal 2009 – è molto esteso, circa 2,5 chilometri di lunghezza e 600 metri di larghezza. I tecnici della Regione, nonostante le numerose segnalazioni negli ultimi anni e la situazione di estrema emergenza già venutasi a creare con la chiusura dell’autostrada dal mese di aprile, continuano a ignorare il rischio effettivo di dissesto idrogeologico nella zona “calda” tra Scillato e Tremonzelli, e i monitoraggi e i piani idrogeologici sono rimasti sino ad ora solo sulla carta.

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