Mentre il 30 aprile scadrà il termine per i comuni per poter presentare l’elenco dei debiti maturati durante l’anno 2013 e non ancora estinti, Confindustria Sicilia fa notare che, a pochi giorni dalla scadenza, solo il 3% dei comuni ha registrato i propri debiti nella piattaforma elettronica presso il Ministero dell’Economia.
Si tratta di “un delitto in tempo di crisi” spiega Confindustria. “Tale registrazione equivale a certificazione e senza questa s’impedisce alle imprese di tentare l’accesso al credito bancario, unica alternativa per sopperire alle omissioni degli enti locali che, secondo la legge, dovrebbero pagare i propri debiti entro 30 giorni dall’emissione della fattura”.
Una mancanza di trasparenza – per Confindustria – che potrebbe finire con il giovare solo chi ha interesse a mantenere forme consolidate di clientela.
Per tali ragioni Confindustria si auspica che i segretari generali dei comuni vigilino “sulla corretta applicazione degli obblighi di legge”.